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Piccoli impianti di trasformazione agroalimentare per distribuzione in filiera corta di prodotti

I fabbisogni tecnologici delle piccole aziende agrarie che scelgono di offrire prodotti destinati alla vendita diretta si fanno sempre più difficili da soddisfare: gli impianti di trasformazione disponibili sul mercato, sono quasi sempre calibrati per volumi e numeri decisamente più grandi. Il progettoIPATECH" Tecnologia di miniaturizzazione: sinergie tra ricerca e innovazione per rafforzare lo sviluppo economico dell'Adriatico", approvato e finanziato al 100% dall'Unione Europea tramite il Programma di Cooperazione Transnazionale "IPA Adriatico", ha sviluppato linee di ricerca applicata per l'implementazione di tecnologie di trasformazione e commercializzazione di prodotti di fattoria caratterizzati da volumi di produzione ridotti, alta specificità e differenziazione, distribuzione e vendita rivolti soprattutto ai circuiti brevi e alle filiere corte.

Il terzo incontro del progetto IPATECH "Tecnologia di miniaturizzazione: le sinergie di ricerca e innovazione per favorire lo sviluppo economico dell'Adriatico" si è tenuto a Ioannina (Grecia) il 6, 7 e 8 novembre 2013 presso la sede del partner greco Epiro Bic. Durante il workshop si è parlato di tecnologie miniaturizzate, prodotti biologici, web marketing e pubblicità dei prodotti agroalimentari. L'incontro, altamente interattivo ha offerto a tutti i partner la possibilità di acquisire nuove competenze. Nei mesi successivi le attività pilota inizieranno in tutti i paesi partecipanti: Italia, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Albania e Grecia. Il progetto è online sito internet IPATECH coordinato da CRA-ORA.

Il partenariato comprende importanti strutture pubbliche e private, fra cui, oltre il CRA che coordina il progetto, Associazioni di Sviluppo Rurale, Università ed Enti Privati che collaborano con le PMI agro-alimentari di nove territori dell'Adriatico. Il carattere innovativo del progetto si riferisce alla sua capacità di superare l'isolamento di piccole e medie imprese agroalimentari in termini di accesso e di partecipazione a innovazioni tecnologiche e di trasferibilità a livello nazionale e transnazionale. La PMI non sarà più solo esclusivamente beneficiaria dell'innovazione nell'agroalimentare, ma attraverso le condizioni create da IPATECH potrà recitare un ruolo di primaria importanza in questo settore.

l'Unità di ricerca per i processi dell'industria agroalimentare del CRA, nella realizzazione di prototipi, pone massima attenzione all'evoluzione del mercato. Alcuni esempi di prototipi miniaturizzati sviluppati nell'ambito del progetto MIERI (Miniaturizzazione e semplificazione di linee di trasformazione per piccole produzioni agroalimentari e impiego di energie rinnovabili) sono arrivati sul mercato come il caseificio portatile; questa apparecchiatura permette la razionalizzazione delle risorse e la valorizzazione delle produzioni casearie. Si tratta di una linea di trasformazione mobile per piccoli quantitativi di latte giornaliero, dai 60 ai 200 litri. Essa coniuga l'imprenditorialità di piccole aziende agricole con il rispetto delle produzioni locali tradizionali, dell'ambiente e della salute del consumatore, assicurando un risparmio per quanto riguarda i costi di trasformazione. Dedicato alla produzione di prodotti freschi e stagionati, con prove di verifica direttamente in campo, il sistema è dotato anche di un piccolo impianto per il recupero dei reflui di caseificio con produzione di derivati innovativi ad elevato valore aggiunto.

Altro prototipo di sistema per la trasformazione agroalimentare in miniatura, proposto dal del CRA, consiste in una linea per la produzione di conserve vegetali ed animali (confetture, passate, conserve in genere, salse, paté) funzionante ad energia mista, un essiccatore ad energia solare per frutta ed ortaggi in pezzi (cubetti, rondelle, dischi, stick), e un negozio mobile refrigerato con solare fotovoltaico. Oltre alla creazione di impianti e tecnologie adeguate per la conservazione/trasformazione dei prodotti agroalimentari, all'ottimizzazione delle condizioni di processo e al controllo dei requisiti igienici e di sicurezza, è stato previsto l'impiego di fonti di energie rinnovabili, che necessitano di implementazione specifica, per piccole produzioni alimentari.

I macchinari sono tagliati su misura per le piccole produzioni aziendali, semplici da usare, efficienti e sicuri, in grado di fornire prodotti di elevata qualità sensoriale e igienica, il tutto a costi accessibili; un lavoro complesso che viene sviluppato in collaborazione con Università e partner privati i cui destinatari sono piccoli produttori, fattorie didattiche, agriturismi, ossia tutti quei soggetti spinti dalla volontà di valorizzare i prodotti agroalimentari locali.

Per saperne di più:

I prodotti agricoli tra innovazione e tradizione

Il progetto Ipatech

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“Microcredito donna”: la campagna per lo sviluppo dell’Impresa al femminile

L'Ente Nazionale per il Microcredito (ENM) non è un'istituzione bancaria, né un ente erogatore, ma promuove fondi di garanzia attraverso accordi con altre istituzioni, indirizzando verso i canali adeguati a ottenere finanziamenti. Con la campagna "Riparti da te! Bella impresa essere donna" ha dato vita a un progetto per la creazione e il consolidamento di imprese tutte al femminile; una iniziativa per tutte le donne che vogliono ripartire da sé creando una propria impresa senza dover fornire garanzie reali alla banca o chiedere aiuto alla famiglia. Il microcredito può risolvere il problema dell'accesso al credito che da sempre penalizza le donne più degli uomini: tassi d'interesse maggiori, importi accordati inferiori e soprattutto richiesta di maggiori garanzie. Il prestito massimo garantito è di 25mila euro.

ENM, come si è detto, non è un ente erogatore, quindi non finanzia direttamente ma, dopo aver valutato il singolo progetto, indirizza la futura imprenditrice verso le soluzioni giuste.

È importante sapere che:

  • ENM è uno strumento che compensa il divario di genere esistente nell'accesso al credito tradizionale.
  • Promuove lo sviluppo di specifici modelli e strumenti di microcredito in un'ottica di genere.
  • Valuta la performance sociale dei programmi rivolti alle donne.
  • Rafforza i programmi che favoriscono la conciliazione lavoro e famiglia.
  • Sensibilizza gli operatori del credito.
  • Fornisce un'informazione sugli strumenti mirata al target femminile.
  • Incoraggia le reti di donne imprenditrici.

In tale contesto va sottolineato che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha approvato per il 2013 il "Programma obiettivo per l'incremento e la qualificazione dell'occupazione femminile, mediante l'inserimento e il reinserimento nel mercato del lavoro, sviluppo e consolidamento di imprese femminili." Partecipando alle selezioni si potrà concorrere ai finanziamenti per la presentazione di progetti di azione positiva a favore del lavoro femminile e alla parità uomo/donna nei luoghi di lavoro.

Il Programma prevede due punti d'intervento:

  • occupazione e reinserimento lavorativo;
  • consolidamento d'impresa.

Relativamente al primo punto potranno presentare domanda, per ricevere i finanziamenti, i datori di lavoro interessati ad assumere in azienda neo dipendenti oppure a inserire donne inoccupate/disoccupate. Le azioni finanziabili sono costi di formazione e di mentoring/affiancamento on the job da parte di senior interni all'azienda. Le destinatarie degli interventi formativi dovranno essere, nel caso delle neo assunte, under 35, nel caso, invece, delle inoccupate/disoccupate, over 35.

Per quanto riguarda il consolidamento d'impresa, le destinatarie delle azioni sono Imprese femminili attive da almeno 2 anni, che verranno supportate per sviluppare nuovi prodotti e servizi attraverso varie iniziative e azioni formative.

Per informazioni si può contattare il ministero del Lavoro chiamando il numero verde 800 196 196 o scrivendo una e-mail a centrodicontatto@lavoro.gov.it.

Queste azioni a sostegno dell’impresa al femminile sono molto importanti e rispondenti a criteri di attualità. Basti pensare che uno studio della Commissione Europea, presentato lo scorso ottobre, ha evidenziato che le aziende che hanno un maggior numero di donne ai posti di comando sono più redditizie del 35% e assicurano ai propri azionisti il 34% in più di utili rispetto a imprese omologhe con prevalenza maschile.

Nello studio, in particolare, si fa riferimento alla scarsa occupazione delle donne nel settore digitale e si sostiene che una più ampia percentuale di presenza femminile nel comparto delle tecnologie dell'informazione potrebbe far registrare un incremento del PIL europeo di circa 9 miliardi di euro all'anno. 

Per saperne di più:

ENM pagina web

Microcredito donna

Studio CE, presenza femminile nelle professioni legate al digitale