l'acqua

“L’ACQUA. Dialogo tra fotografia e parola”

Toepffer/Oltre edizioni
Foto di Roberto Besana 
67 foto accompagnate da 67 articoli


Edizioni Oltre pubblica la terza opera che segue l’ALBERO e IL PAESAGGIO in ricordo di Pietro Greco, giornalista, divulgatore scientifico e storico della scienza scomparso due anni fa. Sandro Iovine, giornalista, critico e curatore consegna la penna/testimone a 67 amici, colleghi, studiosi, letterati, giornalisti che completano le foto di Besana con un breve articolo di diverso genere. L’opera è suddivisa in quattro parti.
Nella prima parte il titolo è solo L’ACQUA, acqua quindi protagonista, sollievo per gli occhi e l’animo umano. Ciascun autore parte da un’immagine in bianco e nero: un paesaggio velato di nebbia, un fiume che scorre, suggestive increspature concentriche su una pozzanghera che richiamano le ondulazioni spazio-tempo. Come dire che matematica, fisica e astrofisica sono parte del nostro unico complesso universo. E l’uomo è spettatore, osservatore affascinato e ispirato come nel breve “Haiku nella corrente”. Acqua come bellezza che consola.
Nella seconda parte i protagonisti sono due, L’ACQUA E L’UOMO. Palazzoni di periferia che si specchiano in una vasta pozza d’acqua, non conta se sia frutto di un allagamento o, nella migliore delle ipotesi, una vasca di raccolta di acqua piovana. L’immagine è sufficiente a cogliere la dicotomia naturale-sociale. Come nella risaia che ispira armonia tra gli elementi matericamente diversi: acqua che scorre sui rivoli e terreno fermo. Equilibrio e armonia che permettono la produzione dell’alimento più consumato al mondo. E non è un caso se Talete la considera già nel VI secolo a.c. il “principio”. Tutto aveva inizio con essa e grazie a essa definita pura, fresca e semplice. Parole che troviamo in Francesco d’Assisi che nel Cantico la annovera fra le creature definendola utile preziosa e casta. Il filosofo greco e il santo italiano potevano mai pensare che l’essere umano avrebbe così vilipeso la purezza dell’elemento essenziale alla vita?
LA FORMA DELL’ACQUA, certo l’acqua ha una sua forma. Si muove e accompagna gli uomini nelle migrazioni e non solo gli uomini! I viventi tutti hanno bisogno di acqua e si muovono in continuazione per trovarla. Banalmente siamo portati a pensare di non poter lasciare orme sull’acqua, siamo portati a pensare che l’acqua non ha forma propria. Le splendide foto protagoniste di questo capitolo fanno riscoprire quanto già sappiamo senza esserci mai soffermati a guardare. Un’impronta sulla neve, una nube che ci fa sentire tutt’uno con la forma dell’acqua in vapore, i sinuosi spruzzi d’acqua di una cascata in cui ciascuna goccia contiene miliardi di miliardi di molecole d’acqua: due atomi di idrogeno e uno di ossigeno a formare l’elemento imprescindibile per la vita.
LA MEMORIA DELL’ACQUA, conclude l’opera sottolineando un concetto trascurato: l’acqua lascia la sua memoria sui ciottoli che modella, sugli strati rocciosi recenti o antichi. I ripple marks di ambiente sedimentario di acque basse ci aiutano a dare un’età alle successioni stratigrafiche. Ma, l’essere umano costringe a mettere sempre un ma, sulle spiagge attuali queste onde di sabbia portano i segni di rifiuti di ogni genere. E se diventeranno rocce ingloberanno tappi di plastica invece che conchiglie fossili. I geologi sanno bene che l’acqua, nella sua ciclicità “ricorda” e ci ricorda dove è scivolato lentamente un ghiacciaio e dove scorre impetuoso un torrente. Ricorda il suo percorso per scendere al mare e ricorda dove ha esondato e continuerà a esondare laddove incautamente e privi di memoria gli esseri umani l’hanno imbrigliata tra mura di cemento.

Un’opera da leggere con gli occhi della mente. Ogni foto è interpretabile prima e dopo la lettura dei 67 interventi degli autori. Si può definire questo libro, come i precedenti della collana, un’opera d’arte nella quale le foto in bianco e nero sono un valore aggiunto.

Alberta Vittadello

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A sfera=4πr². Archimede, l’arte della misura

 


Stringhe di simboli e numeri possono assumere eleganza e armonia come forme d’arte? Secondo l’autore certamente sì! A qualcuno di noi teoremi, postulati e assiomi hanno complicato la vita da studenti. Quando andava bene si trattava di applicare tecniche e algoritmi risolutivi fini a se stessi. Ma l’autore, professore ordinario di Geometria all’Università di Trento, con questo testo snello e gradevole da leggere riesce ad avvicinare alle formule matematiche anche il meno matematico dei lettori. Utilizza un linguaggio niente affatto accademico e una narrazione che conduce per mano a scoprire come la matematica sia una quotidiana compagna di vita.
Archimede fa parte della nostra storia non solo scolastica. Basti pensare a quella copertina di Topolino che negli anni 80 del secolo scorso la Disney italiana ideò per Archimede Pitagorico. Quel Papero milionario che soffia le bolle di sapone a forma di …cubo! E’ un emblema anche per quanti non si sono mai occupati di matematica teorica. Precisiamo che Archimede vive nella Magna Grecia, Siracusa, 200 anni a.c. e può essere definito pitagorico perché riprende alcuni teoremi e postulati di Pitagora che lo precede di più di 2 secoli e opera sempre nella Magna Grecia, in Calabria.
Nel lungo assedio di Siracusa i romani intuiscono l’importanza di questo gioiello di città. La sua conquista è fondamentale per Roma a quanto riporta lo storico Valerio Massimo vissuto intorno all’anno zero: “Marcello espugnata Siracusa, affascinato dal genio di Archimede dispose pubblicamente che ne fosse risparmiata la vita”.  Ma un solerte soldato uccise Archimede che si era schierato con Cartagine. Marcello entra a Siracusa conquistata e piange nel contempo di gioia e di dolore.
Archimede è quindi stimato dai Romani perché intuiscono che la sua matematica non è pura speculazione ma un metodo per costruire macchine da guerra e non solo! Cicerone, questore a Siracusa negli anni 60 a.C., scopre la tomba di Archimede semi nascosta dagli arbusti, traduce la scritta in greco riportata sul basamento che ne accerta l’autenticità. I solidi geometrici scolpiti nella colonna sono una sfera inscritta in un cilindro con lo stesso raggio. Archimede stesso aveva chiesto di avere sulla sua tomba tali figure geometriche. Sono i due solidi che gli permettono, avvalendosi del principio di esaustione, di enunciare l’elegante formula che troviamo nella copertina del libro. Va sottolineato che il principio di esaustione è la base del calcolo integrale.
Ma quanto influenzano la storia della civiltà umana i matematici greco ellenisti, Eratostene, Pitagora, Euclide, Talete, per citarne solo alcuni? Si può rispondere provocatoriamente in modo infinito, visto che le formule di Gauss e di Einstein hanno l’intrinseca eleganza di quel 4πr2 e nel contempo l’essenza fisico-matematica. L’autore con questo agile e piacevole testo contribuisce ad aumentare la consapevolezza che la misura e la matematica sono connaturate all’arte. Nel 2019 l’autore ha pubblicato, nella stessa collana i testi “La forma delle cose” e “L’alfabeto della geometria”.

Alberta Vittadello

Gli egizi e le api

Gli Egizi e le Api


Pierangelo Mengoli, astronomo, egittologo, membro dell'Egypt Exploration, ha dedicato tutta la sua attività all'egittologia.
Con questo libro approfondisce il tema dell'apicoltura nell'antico Egitto con temi che lo coinvolgono personalmente come saggista e apicoltore diretto, sia pure in forma dilettantistica. Intento dell'autore è soprattutto far conoscere la storia cui l'apicoltura è legata. Lo studioso analizza il legame degli antichi Egizi con le api, immaginate come simboli di creazione, regalità e forza fecondatrice. Lo testimoniano raffigurazioni, simboli di scrittura e miti, riportati nel libro. Un famoso mito narra come le api furono create dalle lacrime del dio del sole Ra, per cui anche i loro prodotti sarebbero di origine divina.
Alla pubblicazione del libro ha contribuito l'Azienda "Apicoltura Piana" che da oltre un secolo lavora in tal campo e confeziona miele proponendo semilavorati e prodotti finiti, sia a marchio proprio che per conto di terzi. L’azienda dedica la massima attenzione all'innovazione sostenibile e a progetti tecnologici finalizzati a tutelare le api e il loro lavoro. Sensibile ai valori culturali correlati con le attività dell'apicoltura, svolge azioni di sensibilizzazione culturale e divulgativa, come la pubblicazione di questo saggio dimostra.

La Redazione