Pdf Seminario 26 ottobre 2013

Programma seminario

007_05drosophila-suzukii-maschio e femmina

Possibili soluzioni nella lotta contro drosophila suzukii

La Drosophila suzukii (Matsumura) (Diptera: Drosophilidae) è un moscerino arrivato da noi nel 2009 dal sud est asiatico e sta provocando danni ingenti alle coltivazioni di piccoli frutti. La fondazione Edmund Mach in collaborazione con l’Oregon State University, Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari e l’Università di Pisa sta effettuando, dal 2012, degli studiche sono stati oggetto di due pubblicazioni. Sul J. Econ. Entomol. è stato pubblicato lo studio sulla condizione di fichi e more come ospitanti della Drosophila suzukii e su Entomologia è stato pubblicato lo studio sulla Pachycrepoideus Vindemiae (Rondani) (Hymenoptera: Pteromalidae)come parassita naturale di Drosophila suzukii.
Nel primo articolo sono evidenziati gli studi effettuati per identificare le specie coltivate maggiormente attaccate da Drosophila suzukii visto che apparentemente attacca una vasta gamma di frutti a diversi stadi di maturazione (immaturi, maturi, guasti o anche danneggiati). Lo studio si è concentrato sulle more (Morus spp) e sui fichi (Ficus spp) come specie ospitanti. La scelta è stata dettata dall’ambiguità esistente riguardo il loro ruolo verso detto parassita.
La ricerca si è concentrata sui richiami olfattivi provenienti da questi frutti, in caso di infestazione in atto da moscerini e mosche e in assenza di infestazione. La presenza di insetti, infatti, altera gli odori della pianta e di conseguenza anche la risposta delle femmine di Drosophila suzukii viene modificata. La femmina risulta maggiormente attratta quando altri insetti sono presenti. Ulteriori studi sono necessari per verificare l'eventuale fedeltà a questo habitat e quindi come utilizzare tale comportamento nella gestione della lotta integrata. Si sta valutando, infatti, la possibilità di utilizzare tale habitat come una “trappola” e salvaguardare di conseguenza le altre piante dall’attacco di D. suzukii.

Su “Entomologia” è stato pubblicato un articolo sui risultati ottenuti usando Pachycrepoideus vindemiae (Rondani) (Hymenoptera: Pteromalidae) come parassitoide di Drosophila suzukii.
Da maggio ad ottobre 2012 nella provincia di Trento e in Oregon, area Nord Ovest del Pacifico (USA) sono state effettuati test sul campo e in laboratorio per verificare l’esistenza di un agente biologico di controllo. In ambienti abitualmente infestati da Drosophila suzukii, sono state inserite delle trappole sentinella, ovvero trappole contenenti diversi substrati infestati da larve di Drosophila suzukii e di Drosophila melanogaster Meigen (Diptera: Drosophilidae), detto moscerino dell’aceto,come controllo. Il parassitoide generico Pachycrepoideus vindemiae(Rondani) (Hymenoptera: Pteromalidae) è stato ritrovato in entrambe le larve. Il parassitoide altro non è che una piccola vespa che depone le uova nella pupa dell’ospite e si sviluppa a sue spese uccidendola. Questo è stato il primo esempio di parassita della Drosophila suzukii in Europa. I test svolti in laboratorio hanno confermato la capacità del P. vindemiae di attaccare le larve di Drosophila suzukii. Lo studio evidenzia i limiti di P. vindemiae: predilige ambienti non fortemente esposti a trattamenti chimici e non è selettiva nella selezione della pupa ospitante. Tuttavia, sono stati isolati altri parassitoidi che quest’anno stanno dimostrando un adattamento alle nuove condizioni con conseguente attacco delle pupe di D. suzukii.

Per saperne di più:
J Econ Entomol. 2013 Aug;106(4):1932-7
Entomologia (Abstract: "First field records of Pachycrepoideus vindemiae as a parasitoid of Drosophila suzukii in European and Oregon small fruit production areas")

Fondazione Edmund Mach
Envirochange
Indicazioni del Canton Ticino 

007_04EM bonifica suolo

Impiego della tecnologia EM™ per la bonifica di suoli inquinati

La bonifica dei suoli inquinati rappresenta un problema grave e di difficile soluzione quando l’area interessata è vasta. I metodi di decontaminazione finora noti si rifanno agli studi pubblicati da L. E. Johnston (Environmental Health Perspectives), ma sono spesso difficilmente applicabili su grandi aree e in larga scala. Per questo motivo diversi siti, identificati come contaminati e da bonificare, aspettano da anni una soluzione.

L’ing. Mario Franceschetti e i proff. Luciano Forlani e Carla Boga dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna (Dipartimento di Chimica Industriale “Toso Montanari”) stanno testando la possibilità di abbattimento ‘in vitro’ di inquinanti organici, inclusi i PCB, attraverso l’impiego di microorganismi efficaci EM™.
La tecnologia EM™ consiste in una miscela di ceppi di microorganismi messa a punto dal Dr Higa dell’Università di Ryukyus (Okinawa, Giappone). Tale tecnologia si è dimostrata molto efficace in diverse applicazioni, tra cui il trattamento di rifiuti e di acque reflue (vedere gli articoli “EM treatments of odor, wastewater, and environmental problems” e “Prospects of effective microorganisms technology in wastes treatment in Egypt”).
Qualora il progetto portasse a risultati positivi, la sperimentazione proseguirebbe su substrati reali. In particolare, l’applicazione dovrebbe avvenire nell’area dell’azienda “Caffaro” nel bresciano. Tale zona è tra i siti censiti in attesa di bonifica perché contenenti una quantità elevata di PCB (PoliCloroBifenili).
I PCB sono considerati nocivi per l’ambiente ma anche per l’essere umano in quanto si accumulano nei lipidi degli organismi viventi, entrano nella catena alimentare e possono delocalizzarsi anche in aree lontane dal sito contaminato.
Il sito Caffaro (BS) è stato certificato come pericoloso per l’uomo e per l’ambiente come evidenziato nel rapporto dell’ISDE (International Society of Doctors for the Environment – Associazione Medici per l’Ambiente ISDE Italia.
La qualità del terreno è tale da renderne impossibile l’impiego per la produzione agricola, e la contaminazione si sta estendendo oltre i confini della zona da bonificare danneggiando anche terreni dei comuni limitrofi. L’architetta Rossana Bettinelli di Italia Nostra in una lettera al Ministro dell’Ambiente Orlando, evidenzia come l’inquinamento si stia estendendo con l’acqua di irrigazione e come la qualità delle falde possa peggiorare ulteriormente. L’intervento di bonifica risulta urgente e Italia Nostra suggerisce l’uso della tecnologia EM™ a titolo di sperimentazione.

La tecnologia EM™ è ampiamente impiegata in 160 nazionicome alternativa naturale all’utilizzo dei pesticidi in agricoltura,ma è ancora poco conosciuta in Italia. Proprio per divulgare la conoscenza su questa tecnologia, a giugno scorso si è tenuto un convegno presso il Castello Bourbon del Monte, in comune di Monte Santa Maria Tiberina, su “Prevenzione, Ambiente e Salute, Tecnologie dalla natura per la natura”, organizzato dal Comune altotiberino e dall’ATESU (Associazione per la Tutela degli Ecosistemi e della Salute Umana) di Gubbio. L’iniziativa fa parte del progetto “Tutela Ambientale, Economia e Sviluppo”, che si propone di approfondire lo studio dei microrganismi e la loro applicazione nei diversi settori dell’attività umana.
A fine luglio il Ministro per l’Ambiente Andrea Orlando in un incontro a Brescia ha affrontato le problematiche legate all’inquinamento del sito “Caffaro” e al suo trattamento. Si prevede a breve uno sblocco della situazione con inizio della bonifica.

Per saperne di più: vedi Allegati e:
Prospects of effective microorganisms technology in wastes treatment in Egypt