Come le rinnovabili abbassano il costo dell’energia. Uno studio di APER sui benefici delle FER sul prezzo dell’energia

Contrariamente a chi le considera  principali responsabili del caro bollette, le rinnovabili abbassano il costo dell’energia elettrica fino  anche ad annullarlo in certi casi. E’ successo per la prima volta in Italia domenica 16 giugno 2013, quando per 2 ore l'elettricità ci è costata zero euro. Zero inquinamento e zero costi.
L’evento si  è verificato  grazie all’ormai elevata presenza di impianti che trasformano sole, vento, acqua e biomasse in energia. In futuro potrebbe si potrebbe verificare più frequentemente grazie alla crescente penetrazione delle rinnovabili nel mercato elettrico italiano.  Nella pubblicazione di APER “Le energie rinnovabili e il mercato elettrico – I benefici delle rinnovabili sul prezzo dell’energia”, dove si analizza il rapporto tra la presenza di fonti rinnovabili nel mercato dell'energia elettrica e l'abbassamento del prezzo dell'elettricità, ovvero il fenomeno del peak shaving (Shaving = system for avoiding high energy costs).

La versione integrale del lavoro sarà presentata  giovedì 18 luglio a Milano nella sala Saba dell’Hotel Doria. Seguirà una tavola rotonda a cui parteciperanno AEEG, Terna, GSE, Greenpeace e Altroconsumo, moderata dal giornalista scientifico Roberto Rizzo, collaboratore del Corriere della Sera.
La partecipazione all’evento è gratuita, previa registrazione all’indirizzo
 segreteria@aper.it

Per scaricare il programma completo e ricevere maggiori informazioni clicca qui.

Fonte: Ufficio Stampa APER: Ufficiostampa@aper.it

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Evoluzione tecnologica nella difesa fitosanitaria della vite

Il convegno “Vite e vino in Lombardia. Eccellenze da difendere” tenutosi il 31 maggio scorso presso la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Milano a cura della Sezione Nord-Ovest dei Georgofili, in collaborazione con la Società Agraria di Lombardia, ha posto in luce alcuni aspetti della coltura della vite nel territorio lombardo e sottolineato la necessità di ridurre l'impatto dei trattamenti fitosanitari nella difesa della coltura viticola.

Nel convegno citato il professor Paolo Balsari del Dipartimento di Economia e Ingegneria Agraria, Forestale e Ambientale (DEIAFA) – Sez. Meccanica- dell'Università di Torino ha trattato la difesa fitosanitaria della vite, nella relazione “La meccanizzazione per migliorare l’efficienza e ridurre l’impatto dei trattamenti”.

Quando l’andamento climatico è sfavorevole, come nella primavera di quest’anno, tra le più piovose degli ultimi decenni, oltre alla peronospora diventa insidiosa anche la botrite o muffa grigia. L’eccessiva umidità ha infatti permesso lo sviluppo del fungo su foglie e altri organi vegetali della vite, incrementando il potenziale di inoculo. Per evitare l’insediamento del patogeno all’interno dei grappoli è di fondamentale importanza eseguire correttamente il trattamento di pre-chiusura grappolo, anticipandolo se necessario alla fase di fine fioritura-allegagione.

L’operatore agricolo, oltre al classico calendario presente nei consorzi e in strutture specializzate, può anche usufruire di servizi on-line come "vite.net®", un servizio di web assistance per la gestione ottimizzata di vigneti biologici, integrati e/o convenzionali.

Il sistema di supporto alle decisioni (DSS) "vite.net®" è stato elaborato da "Hort@ s.r.l." uno Spin Off della Università Cattolica del Sacro Cuore, costituito nel 2008, con sede a Piacenza e Ravenna.

La gestione dei trattamenti di difesa affidata a modelli previsionali libera il viticoltore dalla pratica dei trattamenti a calendario, spesso non efficaci, determinando un guadagno in termini economici e di sostenibilità. La stima indica un risparmio di 200€ ad ettaro e numero di trattamenti inferiore del 20/30%.

La soluzione adottata da "Hort@ s.r.l." poggia su basi scientifiche, il cui rigore è testimoniato da numerose pubblicazioni documentate; alla solida base accademica si somma l'esperienza decennale maturata in campo attraverso la quale i dati elaborati in fase di ricerca hanno trovato conferma per la validazione dei modelli epidemiologici.

I dati in tempo reale forniti dal DSS sono immediatamente fruibili on-line e promuovono una corretta operatività gestionale, creando immediato valore aggiunto per l'azienda che li adotta.

Il sistema permette di definire le Unità Produttive (UP), ossia vigneti difesi dalla Peronospora e dall'Oidio nello stesso modo, e di visualizzare, per ciascuna UP:

1.   le condizioni meteorologiche e le previsioni a 4 giorni;

2    i periodi di rischio infettivo per le infezioni primarie e secondarie di Peronospora e Oidio;

3.   la gravità relativa dei periodi di rischio infettivo;

4.   l'attuale livello di protezione della vegetazione garantito da eventuali trattamenti fungicidi eseguiti in precedenza (in base alle condizioni ambientali e allo sviluppo della pianta);

5.   la dose ottimale di prodotto fitosanitario da distribuire.

Le visualizzazioni sono accessibili a due livelli:

1.   un livello di sintesi, con semplici indicatori di immediata comprensione;

2.   un livello di dettaglio, cui si può accedere per avere informazioni più precise.

Le informazioni al sistema derivano da una rete di stazioni agro-meteorologiche di rilevamento, gestita da Hort@ s.r.l., che registrano e inviano i dati via GPRS, in tempo reale al centro di elaborazione.

Il sistema di supporto alle decisioni lavora con modelli e funzionalità diverse.

Modelli di simulazione della dinamica delle infezioni primarie e secondarie di peronospera (Plasmopara viticola) e di oidio (Uncinula necator) e di quelle secondarie della sua forma conidica (Oidium tuckeri) consentono di definire una possibile finestra di comparsa delle infenzioni.

Il Modello fenologico (elaborato in base alle caratteristiche climatologiche specifiche  di una certa Unità produttiva), il Modello di applicabilità (tempi e caratteristiche del prodotto) e il Modello di copertura (grado percentuale di protezione della vegetazione garantito dall’ultimo trattamento eseguito e registrato), consentono di seguire lo sviluppo fenologico, di avere indicazioni sulla possibilità di procedere al trattamento entro 6 ore e di conoscere la percentuale di protezione residua dopo il precedente trattamento.

Infine, in un apposito registro vengono annotati i trattamenti, con rinvio a un database aggiornato dei prodotti.

Fonti:

Accademia dei Georgofili

Hort@ s.r.l.

Direttiva su uso sostenibile dei prodotti fitasanitari e Piano Azione Nazionale (PAN)

Il modello EPI nella gestione della difesa antiperonosporica del vigneto

 

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Lavorare in agricoltura: possibilità e contributi

A livello europeo sono molte le iniziative per rilanciare l’agricoltura e il lavoro agricolo. Oltre ai progetti ciclicamente finanziati dall’unione europea, si fa spazio all’interno della nuova PAC l’importanza dell’imprenditore agricolo. Si prevedono infatti aiuti ai giovani agricoltori e si fa attenzione al ricambio generazionale.
Studi effettuati evidenziano come la produttività di un’azienda agricola sia legata tanto all’esperienza del lavoratore/imprenditore quanto al suo titolo di studio. Nel seminario tenutosi l’8 maggio 2013 presso l'INEA su "Competitività delle imprese e tutela dei lavoratori in agricoltura", è stata evidenziata la necessità di adeguare le competenze con processi formativi e di innovazione coerenti con la domanda di beni e servizi. L’attuale organizzazione del settore agricolo risulta vincolata dalla possibilità di espansione (limitata dalla disponibilità di terreni) e dalla tipologia del lavoratore che, viste le limitate entrate, è spesso costretto a svolgere altre attività e al tempo stesso non vede la necessità di investire in formazione.
L’occupazione agricola attualmente rappresenta una quota molto limitata sul totale dell’occupazione (vedi tabella) e manca di adeguata qualificazione del lavoro. Quest’ultimo fattore incide moltissimo sulla redditività.

Occupati in agricoltura per posizione e sesso

Anni

Maschi

Femmine

% su totale
economia

 

Dipendenti

Indipendenti

Dipendenti

Indipendenti

 

1981

640

1147

379

594

13,3

1991

450

715

294

364

8,4

2001

298

393

131

195

4,6

2005

293

366

144

145

4,2

2011

282

320

130

118

3,7

Fonte: Istat, Rilevazione sulle Forze di lavoro – serie storiche

I risultati pubblicati da RICA (vedi tabella) sono molto significativi, anche se altri fattori dovrebbero essere tenuti in considerazione, tra cui l’età e le dimensioni aziendali.

Il titolo di studio aumenta la produttività

I risultati pubblicati da RICA (vedi tabella) sono molto significativi, anche se altri fattori dovrebbero essere tenuti in considerazione, tra cui l’età e le dimensioni aziendali.

Fonte: Elaborazioni su dati RICA

Descrizione: http://www.pianetapsr.it/flex/tmp/imgResized/T-2dfcf8a6bbc193e0d51c4a6cde177b52-449x177.jpg

Fonte: Elaborazioni su dati RICA

Il rilancio dell’agricoltura passa anche per il trasferimento della conoscenza, pertanto all’interno della nuova PAC si discute su quali misure adottare per incentivare consulenze, servizi, innovazione e ricambio generazionale.
Si discute inoltre sulla possibilità di destinare il 2% del massimale nazionale più un bonus di 25% sugli aiuti diretti agli agricoltori under 40.
Non è ancora chiaro se il contributo sarà volontario o obbligatorio, ma il ministro dell’Agricoltura De Girolamo ha dichiarato che si batterà affinché il contributo venga reso obbligatorio e ha inoltre annunciato che l'Italia applicherà in ogni caso il bonus del 25%. La maggiorazione del 25% dell'importo del valore medio degli aiuti diretti ai singoli agricoltori è prevista per un periodo di 5 anni, nel caso di imprese agricole condotte da giovani imprenditori. Rientrerebbero nella categoria di giovani agricoltori (under 40) tutti coloro che non abbiano compiuto il 41 anno di età e che siano diventati imprenditori agricoli per la prima volta nei 5 anni precedenti la domanda.
Il ministro intende inoltre affrontare altre problematiche quali l'accesso alla terra e al credito, e dichiara il suo intento di voler intervenire anche a favore della sburocratizzazione. A tale fine, il Ministro intende rivedere la situazione dei terreni demaniali e l’attuale organizzazione dei controlli.

Con un altro recente intervento significativo, la Commissione Europea ha finanziato 22 programmi, per lo più di durata triennale, per promuovere i prodotti agricoli nell’Ue e nei paesi terzi; tra questi uno è italiano.
I programmi prescelti riguardano olio d’oliva, latte e latticini, carne, frutta e verdura fresca o trasformata, prodotti biologici, uova, vini e bevande alcoliche, ortaggi e prodotti di qualità, come quelli con certificazione DOP (denominazione di origine protetta), IGP (indicazione geografica protetta) e STG (specialità tradizionale garantita).
Nella selezione dei progetti sono stati tenuti in considerazione anche gli aspetti informativi e formativi. Pertanto sono stati finanziati programmi che includono campagne di informazione sui pregi dei prodotti dell’Unione, in termini di qualità, igiene e sicurezza alimentare, nutrizione, etichettatura, benessere degli animali o metodi di produzione rispettosi dell'ambiente, e tipologia delle denominazioni. Particolare attenzione è stata data ai progetti che promuovono campagne di formazione/informazione sul consumo di frutta e verdura nei bambini, sul consumo responsabile di alcolici e sui pericoli derivanti dall'abuso di alcol.

l'Italia è capofila di un progetto "Federdoc', la Confederazione nazionale dei consorzi per la tutela delle denominazioni dei vini italiani, e 'Ivsi', l'Istituto per la valorizzazione salumi italiani, per la promozione di vini, carni e insaccati in collaborazione con organizzazioni tedesche e britanniche. Il programma è di durata triennale per un costo complessivo di 1,65 milioni di euro di cui 825 mila sono a carico dell'Ue. Sempre nel settore delle carni e degli insaccati, l'Italia partecipa ad un progetto olandese insieme ad organizzazioni tedesche e francesi. In questo caso il programma triennale prevede un costo globale di 349 mila euro di cui la metà è a carico dell'Europa.

 

Per saperne di più:

Incentivi per i giovani agricoltori

Discorso del Ministro De Girolami

Sulla qualità della manodopera in agricoltura: http://www.pianetapsr.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/902

Sui progetti finanziati dalla UE: http://europa.eu/rapid/press-release_IP-13-369_it.htm

Sulla politica di qualità dei prodotti agricoli dell'UE: http://ec.europa.eu/agriculture/quality/index_en.htm

Sulla promozione dei prodotti agricoli dell'EU: http://ec.europa.eu/agriculture/promotion/index_en.htm

 

Fonti: Ansa, Fazi, Commisione Europea, PianetaPSR