Pesticidi e colture protette: consultazione EFSA su linee guida per valutazione del rischio

La consultazione pubblica, promossa dall'EFSA, riguarda la bozza di guida relativa ai metodi di classificazione dell'impatto ambientale derivante dalle emissioni di sostanze attive dai prodotti fitosanitari. In particolare, il documento evidenzia che il trattamento di colture protette (coltivazioni in serra e sotto copertura), sia al suolo sia fuori terra, con determinati prodotti fitosanitari potrebbe provocare il rilascio di sostanze attive inquinanti.
Si vuole analizzare il suolo, l’acqua superficiale e sotterranea, e l’aria. Ci sono riferimenti precisi di come e quando la coltura protetta sia da assimilare a quella all’aperto, mentre la coltura svolta in strutture permanenti viene trattata a parte e segue il regolamento comunitario EU 35 n. 546/2011, dove sono presi in considerazione solo i pesticidi persistenti.
I modelli di riferimento per predire l’andamento dei residui di pesticidi sono quelli indicati e/o messi a punto all’interno del progetto FOCUS (FOrumforthe Co-ordination ofpesticidefate models and theirUSe)
Di diretto interesse della bozza sono tutti i residui attivi e i loro metaboliti, entità microbiologiche, compresi funghi e virus, cellulari o non cellulari, capaci di trasmettere materiale genetico. Data la complessità dei calcoli e dei parametri da prendere in considerazione, non sempre i modelli matematici sono in grado di proporre lo scenario più corretto, da qui la conseguente richiesta di apporti, scientifici e non, da parte di tutti i soggetti interessati.
Le modalità di valutazione del rischio delle emissioni sono da ricondurre al
 Regolamento (CE) n. 1107/2009 (relativo all’immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari).
Le linee guida forniranno orientamenti su come e quando effettuare la valutazione delle emissioni nel suolo, nelle acque di superficie, nelle falde acquifere e nell'aria. Inoltre vengono esaminati gli elementi che andrebbero utilizzati negli scenari di esposizione per la valutazione del rischio, sia per le coltivazioni in terra sia per quelle senza terra.
L’obiettivo della consultazione è raccogliere i commenti della comunità scientifica e di tutte le parti interessate,
che potranno essere inoltrati soltanto online al seguente link entro e non oltre il 30 luglio 2013: http://registerofquestions.efsa.europa.eu/roqFrontend/consultation/doc/5.
Il format è disponibile soltanto in lingua inglese.
EFSA invita gli interessati a usare esclusivamente il modello elettronico fornito in rete per sottoporre i commenti e a fare riferimento al numero di pagina e di riga che si vuole commentare.
Fa, inoltre, notare che non verranno considerate osservazioni sottoposte dopo la data di scadenza della consultazione, presentate in forme diverse dal modello e dalle istruzioni, che contengano denunce di istituzioni o accuse personali o, ancora, siano collegate a aspetti di gestione politica, fuori dagli scopi dell'attività di EFSA.
EFSA, invece, si impegna a valutare tutti i commenti di parti interessate sottoposti secondo i criteri su esposti, a tenerli in considerazione, se validi e pertinenti e a pubblicarli, in forma anonima se personali, con il nome del soggetto presentatore se avanzati da organizzazioni.

Il testo integrale della bozza, disponibile solo in lingua inglese, è visibile al seguente link: http://www.efsa.europa.eu/it/consultations/call/130604.pdf.
All'interno della stessa sono considerate alcune realtà produttive, per esemplificazione, di cui una italiana di coltivazione di pomodoro.

Altri link di interesse sull’argomento:
http://www.efsa.europa.eu/it/press/news/130604.htm

http://www.efsa.europa.eu/it/consultations/call/130604.htm

Fonte: EFSA

Il progetto Life+ AQUA in Lombardia

Il settore agroalimentare italiano, in particolare nel bacino della pianura padana che ha caratteristiche di grande area produttiva e di trasformazione dell’agroalimentare nazionale, vede la coesistenza di produzioni fortemente intensive e industrializzate e di realtà che fanno del presidio territoriale e della valorizzazione di produzioni tipiche la loro attività principale. L’uso corretto dell’acqua determinerà in futuro la sostenibilità e la competitività di queste imprese e del tessuto socioeconomico dei territori in cui esse sono inserite.

Il Progetto AQUA, Achieving good water QUality status in intensive Animal production areas, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma Life Plus Ambiente, prevede la creazione e la promozione di partnership tra soggetti pubblici e privati, coinvolti nel progetto in veste di partner.
Nella Water Economy è fondamentale l’impegno congiunto del settore pubblico e di quello privato. Ciascuno ha il compito di presidiare e ottimizzare il proprio ruolo: il pubblico tutelando la risorsa e garantendo a tutti il diritto fondamentale ad averne accesso, il privato sviluppando tecnologie e adottando pratiche che aumentano l’efficienza, minimizzando gli sprechi.

Obiettivo del progetto AQUA è la riduzione dei consumi idrici e degli sprechi nella filiera agroalimentare.

Attualmente è in corso un’attuazione italiana del progetto Life+ AQUA, Life09 ENV/IT/000208, un progetto di durata triennale che coinvolge 9 aziende agricole ad indirizzo zootecnico, situate tra l’Emilia-Romagna, il Piemonte, la Lombardia, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia. Le aziende lombarde interessate sono Biagi Romeo, in località Vignale (Mantova) e Pinotti Luigi e Alberto a Cremona. Il progetto è iniziato il primo ottobre 2010 e la sua conclusione è prevista per il 31 marzo 2014; l’obiettivo principale è quello di contribuire a ridurre l’inquinamento delle acque da nutrienti a scala di bacino idrografico, riducendo le perdite di nutrienti nell’acqua.

Il progetto si suddivide in otto azioni:

  • Azione 1    applicazione di diete che ottimizzino l’uso dell’azoto in allevamenti di suini, bovini da latte e bovini da carne.
  • Azione 2    utilizzo fertilizzante degli effluenti zootecnici prodotti nelle aziende di cui all’azione 1, su colture a elevata asportazione di azoto e lunga stagione di crescita, utilizzando tecniche innovative come la fertirrigazione con frazioni chiarificate dei liquami.
  • Azione 3    monitoraggio di due sistemi usati per la protezione dei corpi d’acqua in aree agricole. Il primo è una fascia tampone boscata che serve per ridurre il carico azotato nelle acque contaminate dai nitrati. Il secondo è un sistema di fitodepurazione a flusso superficiale che raccoglie le acque di un bacino agricolo scolante dove sussistono due sistemi di drenaggio e di gestione della falda acquifera.
  • Azione 4    l’ERSAF Lombardiaè direttamente responsabile dell’azione che mira ad avviare un consorzio di gestione degli effluenti zootecnici per separare la parte solida da quella liquida dei liquami. Si punta a migliorare l’efficienza del processo di separazione solido/liquido dei liquami, effettuando prove di campo per la verifica degli effetti agronomici e ambientali dovuti all’uso fertilizzante delle frazioni solide su terreni carenti di sostanza organica.
  • Azione 5    applicazione di diete che consentano elevata efficienza dell’utilizzo di azoto negli allevamenti e il trasferimento di frazioni solide degli effluenti zootecnici dalle aree con surplus di azoto.
  • Azione 6    verifica della sostenibilità economica dell’attuazione delle strategie proposte.
  • Azione 7    scambio di esperienze attraverso la creazione di un Gruppo Europeo d’Orientamento, composto da esperti provenienti da diverse zone europee.
  • Azione 8    realizzazione di incontri e seminari per informare e sensibilizzare il pubblico sullo stato del progetto.

AQUA è coordinato da CRPA (Centro Ricerche Produzione Animale) spa. Partner per la realizzazione sono Fondazione CRPA Studi e Ricerche, CRA (Consiglio per la Ricerca e sperimentazione in Agricoltura), IPLA (Istituto per le Piante Legno e Ambiente) spa, ERSAF Lombardia, Veneto Agricoltura ed ERSA Friuli Venezia Giulia.

Il progetto è cofinanziato dalle Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, dalle aziende multiservizi IREN ed HerAmbiente, da AGCO Italia.

Fonte: sito web AQUA

 

Uso sostenibile dei prodotti fitosanitari dal 2014

Gli obiettivi della direttiva sull'uso sostenibile dei pesticidi, 2009/128/CE, che rivede il quadro normativo relativo ai prodotti fitosanitari, sono la riduzione del rischio e dell'impatto che l'uso di tali prodotti può avere sulla salute umana e sull'ambiente, la promozione della difesa integrata delle colture, e di altre tecniche alternative, anche non basate sull'uso di sostanze chimiche di sintesi, efficaci in ambito fitosanitario.

Tra le misure previste, la direttiva definisce i principi generali della difesa integratae stabilisce la loro applicazione da parte di tutti gli utilizzatori professionali a partire dal gennaio 2014. Stabilisce, anche, che servizi di formazione e consulenza tecnica siano a disposizione degli utilizzatori professionali per permettere che la difesa integrata sia correttamente applicata in tutta Europa.

Per l'attuazione della Direttiva è necessario che gli Stati Membri adottino i piani d'azione nazionali (PAN), ovvero i programmi d’attuazione che dovrebbero come minimo comprendere le misure stabilite dalla direttiva, che, in conformità all'articolo 249 del Trattato che istituisce la Comunità europea, è vincolante in termini di risultati, salva restando la competenza degli organi nazionali in merito alla forma e ai mezzi.
L'Italia ha presentato, per ora, solo un progetto di PAN che necessita della finalizzazione da parte del Consiglio tecnico scientifico per l’uso sostenibile dei pesticidi, che tiene conto dei commenti ricevuti durante la fase di consultazione pubblica. Successivamente, il testo sarà discusso dalla Conferenza permanente per i rapporti Stato-Regioni e adottato con decreto del ministro delle Politiche agricole di concerto con i ministeri della Salute e dell'Ambiente e verrà infine trasmesso alla Commissione Europea per la pubblicazione.

I PAN già presentati dagli Stati membri differiscono per aver privilegiato ora l'incentivo a iniziative volontarie dei coltivatori, ora normative obbligatorie tipo ricetta per l'acquisto o la formazione e informazione, anche attraverso i Piani di sviluppo rurale e la nuova PAC.
L'Italia per il proprio Piano può sfruttare i punti di forza acquisiti nell'applicazione di misure come la difesa integrata, grazie al vantaggio di decenni di applicazione di specifici disciplinari regionali. Le novità italiane riguardano l'adozione e promozione di livelli più avanzati di produzione integrata volontaria, anche con l'impostazione di linee guida più restrittive nella scelta dei prodotti fitosanitari, l'obbligo della riduzione dei volumi d'acqua e l'impegno per le Regioni nel potenziamento delle reti di monitoraggio per fornire informazioni tempestive alle aziende sulla presenza dei parassiti e sulle strategie di protezione.
Per la misura relativa alla Formazione e informazione l'Italia può utilizzare il sistema di rilascio dei patentini, già esistente. I patentini, ora, diventano obbligatori per tutte le utilizzazioni professionali di agrofarmaci e non solo per quelli classificati come tossici o nocivi. Il passo ulteriore è l'addestramento e la certificazione dei consulenti, figura introdotta dalla Direttiva 128/2009.
In Italia leproblematiche maggiori potranno sorgere nell'adozione delle misure di tutela delle acque, dove mancano specifiche esperienze nella gestione di fasce tampone e nel controllo certificato delle macchine irroratrici. Entro il 2016, infatti, tutte le attrezzature dovranno essere ispezionate almeno una volta; il compito è affidato alle regioni e la mancanza di un ente centrale preposto al coordinamento dell' attività potrebbe creare altri ritardi.

Fonti: Direzione Generale Salute e Consumatori; Commissione Europea; Terra e Vita.