il gusto di camminare

Il Gusto di camminare

 


Spostamento territoriale e cultura gastronomica hanno caratterizzato l’essere umano sin dai suoi primordi. Le due autrici, Irene Pellegrini e Barbara Gizzi, hanno intrapreso un lungo viaggio, da Sud a Nord, da Marsala a Trieste, per la maggior parte attraverso il Sentiero Italia CAI, alla ricerca della cultura enogastronomica e naturalistica delle varie zone d’Italia. Lunghe tappe in cui il gusto del camminare lento si è incrociato col gusto del cibo identitario dei luoghi visitati. La tappa inizia a Marsala col suo omonimo vino, “che più che un vino è un’epopea corale…” e si conclude un anno dopo nella Trieste dai celebri caffè storici. In mezzo, tra l’altro, la storia del bergamotto in Calabria, la carbonara a Roma, l'amatriciana ad Amatrice, il pesce stocco di Mammola in Calabria, lo zafferano a Navelli, il "tortello alla lastra" del Casentino, i pizzoccheri in Lombardia. Nel libro la filosofia di Slow Food, editore del libro: camminare basandosi sul comune interesse di pratiche sostenibili, impegno nella difesa dell’ambiente e piacere della scoperta. Il viaggio è stato preceduto da uno studio largo e minuzioso delle tradizioni storiche, sociali, economiche, commerciali delle realtà da visitare, sicché è stato poi possibile alle autrici venire a contatto stretto con cuochi, ristoratori, testimoni locali, per ricostruire “storie fatte di spostamenti, di migrazioni, di carte nautiche, di transumanze, di passi di montagna, di mercanti e commercianti, di esploratori settecenteschi, di scambi intercontinentali, di baratti e di commerci” che hanno dato vita o mantenuto le tradizioni enogastronomiche locali tra tradizione e creatività.
La prefazione è di Paolo Rumiz che apprezza che una guida d’Italia parta dal Sud, dalle terre del sole che onorano le tavole imbandite con la forza omerica dell’ospitalità antica, dove i sapori più antichi e intensi si sprigionano dalle culture più trascurate del nostro Paese, quella greca, araba ed ebraica. Si sente però onorato che il viaggio finisca ai confini dell’Europa centrale, nella sua Trieste. E augura buon cammino a chi volesse vivere l’esperienza delle autrici. Più che una guida il libro è un saggio dove i percorsi enogastronomici si intrecciano con filosofia, storia, società, ambiente, sostenibilità. Suggerimenti pratici ed essenziali di viaggio vengono però dati nei capitoli intitolati “Consigli di viaggio lento” alla fine di ogni tappa, con indicazione del percorso consigliato e un codice QR per scaricare la traccia dell’itinerario.

Etta Artale

Irriducibile - Faggin

Irriducibile


Federico Faggin è il padre del microprocessore e di altre invenzioni che hanno rivoluzionato la tecnologia e il mondo in cui viviamo. Con questo libro stravolge ancora una volta il nostro modo di vedere i computer, la vita e noi stessi. Dopo anni di studi e ricerche avanzate ha concluso che c’è qualcosa di irriducibile nell’essere umano, qualcosa per cui nessuna macchina potrà mai sostituirci completamente.

“Per anni ho inutilmente cercato di capire come la coscienza potesse sorgere da segnali elettrici o biochimici, e ho constatato che, invariabilmente, i segnali elettrici possono solo produrre altri segnali elettrici o altre conseguenze fisiche come forza o movimento, ma mai sensazioni e sentimenti, che sono qualitativamente diversi… È la coscienza che capisce la situazione e che fa la differenza tra un robot e un essere umano… In una macchina non c’è nessuna ‘pausa di riflessione’ tra i simboli e l’azione, perché il significato dei simboli, il dubbio, e il libero arbitrio esistono solo nella coscienza di un sé, ma non in un meccanismo.” Il pioniere della rivoluzione informatica arriva così a mettere radicalmente in discussione la t

Federico Faggin è un fisico, inventore e imprenditore italiano. Nato a Vicenza nel 1941, dal 1968 risiede negli Stati Uniti. È stato capo progetto e designer dell'Intel 4004, il primo microprocessore al mondo, e lo sviluppatore della tecnologia MOS con porta di silicio, che ha permesso la fabbricazione dei primi microprocessori, delle memorie EPROM e RAM dinamiche e dei sensori CCD, gli elementi essenziali per la digitalizzazione dell'informazione. Nel 1974 ha fondato la Zilog, con cui ha dato vita al famoso microprocessore Z80, tuttora in produzione. Nel 1986 ha co-fondato la Synaptics, ditta con cui ha sviluppato i primi Touchpad e Touchscreen. Il 19 ottobre 2010 ha ricevuto la Medaglia Nazionale per la Tecnologia e l'Innovazione dal presidente Obama, per l'invenzione del microprocessore…(Continua)

Boff forse la terra si salverà

Forse la terra si salverà


La nostra attuale visione del Mondo inteso come pianeta Terra può riassumersi in poche parole: conquista, sfruttamento, progresso, crescita. Tutti questi sostantivi si riferiscono ad attività umane. Punto di vista autoreferenziale fino al punto che i Sapiens a partire dalla rivoluzione industriale sono in grado di mutare i destini di un intero pianeta.
L’autore di questo testo è nipote di immigrati veneti provenienti da Col dei Bof, Seren del Grappa, Belluno, installatisi alla fine del 1800 nel Rio Grande do Sul. Leonardo nasce quindi in Brasile dove sviluppa la sua vocazione francescana e dedica la sua vita alla difesa dei diritti dei più poveri. In questo libro sottolinea con la stessa passione e determinazione profuse nella lotta contro l'oppressione dei popoli latino americani, l’impatto negativo delle attività umane sulla Natura. Descrive e analizza i problemi ambientali a livello planetario. L’attuale situazione mondiale presenta molteplici fattori di crisi che mettono a rischio la continuità della nostra civiltà e perfino la sussistenza della vita sul pianeta. Mette in evidenza le cifre che sottolineano le ingiustizie all’interno della società umana nella quale il 20% della popolazione umana controlla e consuma l’80% di tutte le risorse naturali. E questo 20 % è anche responsabile dello squilibrio del sistema Terra. Ma le conseguenze più drammatiche ricadono in maggior misura su quell’80%.
Pone domande che tutti noi ci poniamo da almeno due decenni: Quali sono le alternative possibili all’odierno modello di sviluppo basato sul profitto e sullo sfruttamento illimitato delle risorse? Possiamo prevenire la grande crisi della Terra e trasformare una possibile tragedia in una nuova convivenza con la natura e tra i popoli? Boff nel “forse” che introduce nel titolo, fa intuire che per limitare, mitigare, rimediare ai danni abbiamo ancora margini. È quel forse che ci spinge a credere nella possibilità di salvare la Terra e i suoi sistemi.
Leonardo Boff indica una rotta per evitare la nostra distruzione: cambiare modo di vivere e seguire la Natura che ci insegna a trovare una equilibrata via di crescita. Togliamo dal nostro vocabolario i termini conquista e sfruttamento e usiamo quelli  di progresso e crescita equilibrati. Attraverso una ricognizione documentata sull’evoluzione del cammino umano, Boff ci suggerisce un percorso accessibile che parte dalla sensibilità e attenzione verso tutto il mondo e tutte le diverse realtà che ci sono.

Alberta Vittadello