Second life, la doppia vita delle stoviglie monouso in plastica. Presentati a Milano i risultati della ricerca promossa da Pro.mo

“Second Life – La doppia vita delle stoviglie monouso in plastica” è il titolo del convegno presentato oggi a Milano e promosso da Pro.mo, il "Gruppo Produttori Stoviglie Monouso in Plastica" di Unionplast, per coinvolgere i principali interlocutori del settore a confrontarsi sul tema della vita e soprattutto del fine-vita di piatti e bicchieri realizzati in diversi materiali. La ricerca è stata effettuata dal Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Trento. 

“Il nostro obiettivo è favorire una maggiore conoscenza e consapevolezza dell’impatto ambientale delle stoviglie monouso in plastica – spiega Marco Omboni, presidente di Pro.mo – per sensibilizzare e incentivare la propensione al riciclo, innescando quel circolo virtuoso che fa bene all’ambiente e all’economia allo stesso tempo”.

Lo studio analizza l’impatto ambientale di stoviglie realizzate con diverse materie prime, tra cui plastica, polpa di cellulosa e polilattide, e quello delle stoviglie tradizionali riutilizzabili, in porcellana o vetro. Lo studio è basato sull’analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment), ovvero il metodo oggettivo di valutazione dei carichi energetici e ambientali potenziali associati a un prodotto nel suo intero ciclo di vita, metodologia regolamentata dalle norme ISO della serie 14040.

La ricerca dell’Università di Trento sfata alcuni luoghi comuni sulla maggiore eco-sostenibilità di prodotti compostabili e/o biodegradabili e dimostra che l’impatto ambientale delle stoviglie tradizionali riutilizzabili non è così distante da quello delle stoviglie monouso in plastica, senza considerare i vantaggi che queste ultime hanno a livello di igienicità e praticità.

Leggi i risultati della ricerca su: 

http://pro-mo.org/data/uploads/comunicato-stampa.pdf

 

Master in Finanziamenti europei promosso da Fondazione Fenice Onlus e da Confservizi Venetomenti Euro

A Padova una proposta di formazione particolarmente innovativa e orientata alla Green economy. È quanto offre dal 15 marzo 2013 la “Fondazione Fenice Onlus-Parco delle Energie Rinnovabili” in collaborazione Confservizi Veneto. Si tratta di un Master in Finanziamenti europei articolato in 36 lezioni di studio integrate da quattro laboratori sull’uso dei social network. Sarà rilasciato un attestato di partecipazione e certificato finale previa presentazione della prova conclusiva.

Il Master si rivolge ad amministratori locali, laureati, imprenditori (il 10% delle iscrizioni è aperto anche a giovani non laureati) e operatori di cooperative sociali e associazioni che desiderino conoscere le modalità progettuali e le ultime opportunità della programmazione 2007-2013 e siano anche interessati a comprendere le evoluzioni della nuova progettualità del periodo 2014-2020 nei settori cruciali: ricerca e sviluppo, ambiente, energia, arte e cultura, PAC ed agricoltura.

Lo scopo formativo è sviluppare nel discente sia la capacità di lettura dei bandi, individuandone finalità e opportunità, sia la comprensione dei requisiti essenziali di partecipazione con proposte progettuali rispondenti alle finalità del bando stesso. Docenti di elevata esperienza operanti a Bruxelles saranno garanzia di una formazione adeguata in tutti i campi relativi al bando, dalla progettazione alla costruzione del budget, al cofinanziamento.

Per il Programma dettagliato e il modulo di adesione

www.fondazionefenice.it/

 

Si è concluso APICE, il progetto europeo cui ha partecipato la Regione del Veneto

Il progetto europeo APICE:  strategia comune del Mediterraneo per l'attuazione di Azioni concrete a livello locale per la mitigazione delle Emissioni nei Porti, nelle Industrie e nelle Città, si è concluso, dopo 3 anni di intenso lavoro,  il 28 febbraio 2013.

Venezia e Genova, insieme a Barcellona, Marsiglia e Salonicco hanno sviluppato una metodologia condivisa per la determinazione e la gestione dell’impatto derivante dalle attività portuali sulla qualità dell’aria urbana. Nella Regione Veneto è stata ARPAV, l'Agenzia Regionale di Protezione Ambientale del Veneto.

Nell’area veneziana, APICE ha permesso di stimare il contributo delle emissioni portuali sui livelli di concentrazione di polveri fini. Le azioni di intervento valutate hanno riguardato in particolare interventi sulle emissioni delle navi passeggeri che interessano Venezia insulareI risultati principali relativi all'area veneziana sono disponibili nella pubblicazione:

Tutti gli studi condotti nel corso di APICE sono disponibili nella sezione "Risultati finali"

Per conoscere in dettaglio la Qualità dell’aria nella laguna  Venezia, leggi il documento allegato: “Qualità dell’aria nella laguna di Venezia. APICE: verso la riduzione dell’inquinamento atmosferico”. A cura di Elena Gissi e Tiziana Quaglia