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Le foreste al centro della strategia europea per la decarbonizzazione

Le foreste forniscono il 40 per cento del raccolto annuale per la produzione di bioenergia e sequestrano ogni anno 100 milioni di tonnellate di carbonio, ossia il 10 per cento delle emissioni di CO2 dall’uso dei combustibili fossili


Nel 2020 il piano europeo per il clima un obiettivo chiave: ridurre le emissioni di gas serra del 55 per cento entro il 2030 (rispetto ai livelli del 1990) in linea con quanto stabilito nell’ambito del Green Deal, la strategia grazie alla quale l’Unione europea punta a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. La bioeconomia forestale può contribuire a centrare questo obiettivo, sia mediante l’aumento del carbonio stoccato nei terreni forestali, sia attraverso l’impiego di biomassa ad uso energetico in settori che richiedono un uso intenso di energia fossile. Il contributo della forestazione è infatti essenziale per compensare le emissioni di gas serra dell'agricoltura, che è responsabile di circa il 10 per cento delle emissioni totali di gas serra a livello europeo. A questo proposito, la Politica Agricola Comune premia le aziende agricole che mettono in atto pratiche agricole rispettose del clima (riferite alla gestione dei pool di carbonio) come la gestione sostenibile del suolo agricolo e una maggiore cura degli allevamenti animali per ridurre le emissioni di anidride carbonica, metano e ossido di diazoto. A livello globale, gli ecosistemi terrestri (comprese foreste, terreni agricoli, ecc.) rimuovono circa il 30 per cento (9,5 ± 2,9 Gt CO2/anno) delle emissioni di CO2di origine antropica dall’atmosfera. Le foreste presenti nel territorio dell’Ue coprono circa 161 milioni di ettari [1], pari al 42 per cento della superficie totale, e rappresentano non meno del 5 per cento delle foreste a livello globale (EASAC, 2017). Inoltre contribuiscono a rimuovere l’anidride carbonica dall’atmosfera mediante la fotosintesi e il sequestro di carbonio [2] (Figura 1).

 

Figura 1. Percentuale relativa alle aree forestali negli Stati membri dell’Ue

 

Nell’Unione europea la gestione sostenibile delle foreste è in grado di assicurare l’assorbimento di circa 100 milioni di tonnellate di carbonio all'anno, pari a circa il 10 per cento delle emissioni derivanti dall’uso dei combustili fossili.Inoltre, la biomassa forestale rappresenta il 50per centodell'energia "rinnovabile"a livello europeo nella generazione di elettricità e calore. A questo proposito, il pacchetto “Fit for 55”, recentemente adottato dalla Commissione europea, include tra le sue  proposte anche quella di un pianoper piantare tre miliardi di alberi di qui ai prossimi dieci anni.


Per approfondire:

  • EASAC policy report 32. April 2017. ISBN: 978-3-8047-3728-0. www.easac.eu.

 

Note:

[1] 1 ettaro = 104 m2

[2] 1 m3 di legno ≈ 0,92 t CO2

 

Foto d’intestazione: Carlo Alberto Campiotti

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“Fit for 55”: la Commissione europea è pronta a mettere in pratica il Green Deal

La Commissione europea adotta “Fit for 55”, un pacchetto di proposte legislative per dare attuazione al Green Deal e raggiungere l’obiettivo “impatto climatico zero” entro il 2050


Lo scorso 14 luglio la Commissione europea ha adottato il pacchetto “Fit for 55”, contenente 13 proposte legislative in materia di clima, energia, uso del suolo, trasporti e fisco necessarie per sostenere la riduzione, di qui ai prossimi dieci anni, delle emissioni nette di gas serra del 55 per cento (rispetto ai livelli del 1990) e per raggiungere l’ambizioso obiettivo della neutralità climatica (impatto climatico zero) entro il 2050. Il pacchetto si propone di conseguire gli obiettivi già concordati nella legge europea sul clima, in linea con la strategia del Green Deal. Le principali proposte concernono:

  • l’applicazione dello scambio di quote di emissione a nuovi settori e un inasprimento dell'attuale sistema di scambio di quote di emissioni di gas serra dell’Ue, l’eliminazione graduale delle quote di emissione per il trasporto aereo e allineamento al sistema globale di compensazione, la riduzione delle emissioni di carbonio per l'aviazione internazionale e l’inclusione delle emissioni dei trasporti marittimi nell'EU ETS (1);
  • l’aumento dell’uso di energie rinnovabili e una maggiore efficienza energetica. La produzione e l'uso di energia rappresentano il 75 per cento delle emissioni dell'Ue, pertanto l’obiettivo sarà di arrivare a una produzione di rinnovabili al 40 per cento entro il 2030. Inoltre, per sostenere l'efficienza energetica saranno fissati obiettivi annuali vincolanti per ridurre il consumo energetico e per il settore pubblico che sarà tenuto a rinnovare il 3 per cento dei suoi edifici ogni anno per ridurre il consumo di energia;
  • l’introduzione rapida dei modi di trasporto a basse emissioni. Tutte le nuove auto immatricolate a partire dal 2035 saranno a emissioni zero. Si richiederà agli Stati membri di espandere le infrastrutture necessarie come installare punti di ricarica e rifornimento presso intervalli regolari sulle principali autostrade, ogni 60 chilometri per la ricarica elettrica e ogni 150 chilometri per il rifornimento di idrogeno;
  • la riduzione delle emissioni di gas serra nel trasporto aereo e marittimo. Si tratta dell’iniziativa dedicata all'aviazione “ReFuelEU” che obbligherà i fornitori di carburante a miscelare livelli crescenti di carburanti sostenibili per gli aerei noti come e-fuel e dell’iniziativa marittima “FuelEU” finalizzata a limitare i gas serra dell'energia utilizzata dalle navi nei porti europei;
  • misure per le emissioni di carbonio e strumenti per preservare e far crescere i pozzi di carbonio naturali. Il regolamento europeo sull'uso del suolo, la silvicoltura e l'agricoltura fisserà un obiettivo per la rimozione del carbonio da parte dei pozzi naturali pari a 310 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 entro il 2030;
  • la riduzione ulteriore del tetto complessivo delle emissioni di gas serra e l’aumento dei tassi annui di riduzione delle emissioni con la creazione di un Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM). In pratica, si tratterà di una tassa sulla CO2 sull’importazione di cemento, ferro, acciaio, alluminio, fertilizzanti e elettricità, se non prodotti con adeguati standard rispetto alle emissioni di gas serra.

 

Le proposte contenute nel pacchetto “Fit for 55” sono centrali nell’attuazione della transizione verde europea. Particolare attenzione sarà dedicata anche ai responsabili delle politiche europee affinché i vantaggi, opportunità ma anche i costi siano ripartiti equamente tra gli Stati membri dell’Ue.


Per approfondire:

  • Il Green Deal europeo.
  • COM(2019) 640 final.
  • “Fit for 55: delivering the EU's 2030 Climate Target on the way to climate neutrality”.
  • COM(2021) 550 final.
  • https://www.isprambiente.gov.it. Emission-trading-europeo.
  • Special Eurobarometer 513. Climate, Report Fieldwork: March – April 2021.

 

Nota:

(1) L’ETS (Emissions Trading System) interessa il 40 per cento delle emissioni di gas a effetto serra che limita a un massimo complessivo le emissioni di circa 10 mila impianti che operano nel settore dell'energia elettrica e nell'industria manifatturiera, nonché dalle compagnie aeree che operano tra questi paesi. In questo modo l’Unione europea ha di fatto creato un mercato della CO2 attivo in tutti i paesi dell’Ue che consente lo scambio tra le diverse industrie delle “quote” di emissioni, secondo una logica commerciale che prevede che se un’industria inquina di più può comprare quote da quelle che inquinano di meno, sempre all’interno del limite totale prestabilito, che si riduce di anno in anno.