lessico della nuova scuola

Lessico della nuova scuola

28 voci per pensarla e progettarla 
ebook

Enrico Damiani Editore 


“Lessico della nuova scuola è un libro corale, scritto da chi a scuola insegna e impara, da chi sulla scuola riflette e costruisce…” L’occasione: i problemi che nella scuola a causa del covid-19 sono aumentati, richiedendo nuove soluzioni e nuove prospettive. Ventotto i capitoli: da 28 parole, 28 riflessioni sulla scuola di ieri, di oggi e di domani. Ogni voce con una esperienza diretta o indiretta nel campo della scuola.
Nelle riflessioni si leggono amarezze, ma anche scommesse e speranze, l’auspicio che la terribile emergenza del covid-19 si trasformi in occasione per mettere in atto una rivoluzione estrema e radicale. Non si può lasciare la scuola come era prima.
Tra gli autori un dirigente d’azienda, un dirigente scolastico, insegnanti giovani e ultra settantenni, una studentessa, un pediatra psicologo, psicoterapeuti, un divulgatore scientifico, una scrittirice. E alla voce "Punteggiatura" la riflessione di Matteo M di prima media nel tema proposto dal suo giovane insegnante: Il coronavirus ha stravolto le nostre vite. Divieti di uscita, scuole chiuse, didattica a distanza…Che cosa ti ha insegnato l’esperienza del lockdown?. "…In questi giorni chiuso in casa, che mia mamma non mi faceva proprio uscire ma neanche per portare fuori il cane, ho avuto tempo di pensare, anche troppo, soprattutto quando poi sono rimasto senza giga e wi-fi per ben due giorni. Ho pensato a un sacco di cose, e tra le tante altre anche alla punteggiatura. Non so bene perché, forse perché proprio non avevo altro da fare e poi dovevo studiare grammatica per il recupero…". La punteggiatura per Matteo diventa metafora del suo comportamento, di sue esperienze, di sue azioni: "…Il punto è diventato la pagella dopo la fine della scuola, è la promozione o la bocciatura, La virgola invece è il time out del basket, una pausa breve,…Il punto esclamativo invece è il mio preferito: è il 6 in matematica, è il canestro da tre quando suona la sirena…, è Alessia che si mette i pantaloni aderenti a ginnasticaMa il segno che ho capito più di tutti in questo periodo sono i puntini di sospensione, quelli che lasciano la frase in sospeso, a volte per far ridere, a volte per dare un senso di incertezza, come in questi giorni…".
La grammatica applicata alla sua vita, questa la scoperta di Matteo durante la  clausura del lockdown, una esperienza nonostante tutto dai risvolti positivi, si spera anche per molti di noi.

Etta Artale

 

 

Everest

Everest

 La storia della prima ascesa, traduzione di Andrea Roveda
 


Tra tanta bibliografia dedicata alle ascensioni sulla cima del mondo Chomolungma in tibetano, Sagarmatha in nepalese Dea Madre del Mondo, vi è il libro – diario di Edmond Hillary, componente la spedizione che arriva per prima alla cima nel maggio 1953 dopo due anni di acclimatamento e predisposizione di percorsi di avvicinamento. Edizioni Piano B ne pubblica la traduzione nel settembre 2020. Due elementi colpiscono immediatamente il lettore: la copertina che ritrae lo scherpa Tenzing Norgay e, perché no, la casa editrice. Piano B edizioni evoca l’immagine mentale del “Piano B”, piano alternativo per antonomasia.  E tanti piani B hanno dovuto percorrere le spedizioni preparatorie fino a quella conclusiva, descritte nel libro diario! Anche la foto di copertina che ritrae lo scherpa sulla vetta, fa pensare a un piano B: Hillary e Tenzing sono i primi essere umani ad arrivare sul tetto del mondo a 8848m, dopo vari tentativi e faticosi percorsi tracciati e ritracciati.
Il lettore si trova immerso in una atmosfera in cui i protagonisti non sono solo gli alpinisti determinati a raggiungere un obiettivo, bensì, il maestoso immenso ambiente Hymalaiano che dà la misura della pochezza e della vulnerabilità dell’uomo. I protagonisti di questa vera e propria battaglia che inizia nel 1951, contro le condizioni ambientali, atmosferiche e climatiche, sono i componenti delle spedizioni congiunte neozelandese, inglese e svizzera. Nella cronaca redatta puntualmente da Hillary si coglie il difficile rapporto con i portatori e i coolie ma anche i contrasti tra gli scalatori, mitigati solo dall’obiettivo. Fa da sfondo un ambiente unico inadatto alla vita umana, non certo ostile, incontaminato non antropizzato. Tra le righe il lettore attuale coglie i primi segni della mancanza di rispetto dell’essere umano nei confronti della natura: i campi base montati da quota 5300m a 7900m, al termine dell’utilizzo, diventano campi di rifiuti abbandonati, e siamo solo all’inizio. Questo testo cattura sicuramente il lettore appassionato o meno di treking d’alta quota e offre uno spaccato sui comportamenti umani. Gli scalatori, Sahib benestanti, colti e sponsorizzati, possono salire solo se trovano coolie e scherpa. Persone che svolgono questo lavoro per mantenere la famiglia pagati o sottopagati e talvolta messi a rischio durante l’ascensione. Vogliamo interpretare la foto di copertina che ritrae l’insostituibile Tenzing cui Hillary si affida per la parte finale dell’ascesa, come una forma di rispetto e gratitudine. Il diario è sicuramente intriso di passione per la montagna, ma strettamente legata al desiderio di supremazia anche a livello di Stati. Da leggere per capire e riflettere sui nostri attuali comportamenti. Anche questa è una funzione della conoscenza di eventi accaduti nel passato, pur recente.

Alberta Vittadello

La breccia di Roma

La Breccia di Roma

1870: le passioni, gli inganni, il papa, il re


“In effetti la Breccia di Roma fu un evento contraddittorio, a molte facce, alcune delle quali poi caricate da enfasi retorica, altre addirittura farsesche. L’impresa non fu una grande guerra vittoriosa come spesso è stata descritta, né una rivoluzione, ma uno scontro sostanzialmente locale, durato, nella sua cruenta fase, meno di un’ora”. Questo il giudizio dell’autore che però non ritiene errato considerare un grande evento quello del 20 settembre 1870. Infatti la breccia di Roma pose fine alla secolare contesa culturale e politica sul ruolo e la funzione di Roma nel processo di unificazione nazionale. Roma da Città eterna si sarebbe trasformata in capitale laica di uno Stato moderno con in nuce tutti i problemi della Roma attuale per la corruzione, gli intrallazzi, gli imbrogli della finanza, la corsa incontrollata alla speculazione edilizia e all'arricchimento personale, che iniziarono ben presto.
La lettura è avvincente grazie alle doti personali dell’autore, giornalista e divulgatore esperto. Insieme alle fonti storiche, i documenti politici e sociali, sono presenti illuminanti aneddoti, racconti, giudizi di letterati quali Romualdo Bonfantini e Alfredo Orsini, o le cronache di giovani inviati da tutta Europa a seguire le vicende dello scontro tra il papa e il re. L’autore ricostruisce i fatti, racconta come funzionava lo Stato papale, come vivevano i ricchi e i poveri, quale fosse il ruolo del clero e dei protettori armati stranieri, come proseguì la storia di Roma con il suo popolarsi di “gente nuova” venuta da fuori e la difficoltà della convivenza tra la vecchia Roma pontificia e la capitale d’Italia. E la delusione di Garibaldi che per portare a Roma l’Italia e la democrazia aveva combattuto e rischiato la vita e che nel 1882, anno della sua morte esule a Caprera, aveva annotato: “tutt’altra Italia io sognavo nella mia vita, non questa miserabile…in preda alla parte peggiore della nazione”.

Etta Artale