Milano adagio

Milano Adagio

“Il tempo è il lusso vero del nuovo millennio e il mio libro un invito a riflettere sulla qualità del nostro tempo e uno spunto per utilizzarlo in modo consapevole.” È quanto dice Teresa Monestiroli durante una intervista a una presentazione del suo libro. L’autrice è nata, vive e lavora a Milano. Coinvolta nel ritmo frenetico della città per più di 10 anni  per il suo lavoro in una redazione di giornale, nel 2014 sceglie di cambiare il ritmo della sua vita, avventurandosi nella professione di autrice free lance. Dopo la pubblicazione di un libro, "Adagio Urbano", e la creazione di un blog "adagiourbano.com" sempre dedicato alla possibilità di rallentare il ritmo frenetico quotidiano e di assaporare il gusto della lentezza, la Monestiroli  torna alla carta con questo nuovo libro, simile a una guida solo per le indicazioni puntuali e pratiche. L'animo che lo ispira è il "di-vertirsi" nel senso etmologico della parola: intraprendere un'altra strada, quella dello stare bene con se stessi anche in una città caotica.

“Milano Adagio” offre infatti tanti suggerimenti perché pure nei luoghi più affollati, tra chiostri e bistrot, musei, cinema e panchine si abbia “dove riposarsi, assaporare un po’ di tranquillità senza fare troppo strada, mangiare bene, rifarsi gli occhi e guardare di nuovo in alto…”.  E a intercalare i vari capitoli, qua e là, le pagine in azzurrino dedicate ai "Pensieri",  a momenti in cui potersi abbandonare per imparare a sopravvivere anche con calma, provare ogni tanto a non far niente, vivere con meno per vivere meglio, sapere aspettare….

di Etta Artale

Vacchiano La resilienza del bosco

La resilienza del bosco. Storie di foreste che cambiano il pianeta

Siamo abituati a pensare che le foreste siano statiche, che stiano lì, immobili, da sempre. Ma non è così. Semplicemente vivono, e cambiano, a un ritmo più lento del nostro. C'è, tuttavia, un momento in cui abbiamo la possibilità di apprezzarne il cambiamento, e, ironia della sorte, è proprio quando vi si abbatte una calamità o, come si dice in ecologia, un «disturbo» (…).

Cambio rotta

CAMBIO ROTTA. Io e Muttley 1648 miglia sottocosta in cerca di porti senza barriere

Su Foxy Lady, un trimarano a vela di 8 metri, Marco Rossato, velista disabile, percorre in solitario 1648 miglia lungo le coste italiane, accompagnato solamente dal suo cagnolino Muttley. Partito dall'Arsenale di Venezia il 22 aprile 2018 Rossato finisce il suo viaggio approdando a Genova il 22 settembre dello stesso anno. Nel libro il racconto di questa grande impresa in un dialogo con la giornalista e scrittrice Simona Merlo. Promotrice del viaggio è l’Associazione sportiva “I timonieri sbandati”, la cui missione è avvicinare le persone con disabilità al mondo della vela. L’impresa di Marco rientra infatti all’interno del progetto TRI Sail4All il  cui obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi dell’ambiente e dello stato di salute dei nostri mari e spingere le aree portuali e cantieristiche ad offrire nuove opportunità a tutte le persone con difficoltà motorie più o meno gravi.

Nato nel 1974 a Vicenza, velista dal 1998, dopo un incidente in motocicletta nel 2001 è diventato paraplegico, ma questo non gli ha impedito di realizzare i suoi sogni. "Marco – dice Simona Merlo – ha trascorso oltre cinque mesi in mare su un trimarano costruito in realtà per i laghi del Nord Europa e non per i mari italiani, fluttuando sull'acqua con la sola compagnia dell'inseparabile meticcio Muttley, con i campioni degli agenti inquinanti da prelevare, l'accessibilità dei porti da controllare, la presenza di plastica da documentare, le condizioni atmosferiche da monitorare… insomma un matto,  una persona forse fin troppo modesta o, forse, un supereroe mascherato nato per le sfide, un uomo che ha scelto di vivere il mare e ha fatto della vela la sua passione, che ha seguito la sua sofferenza, l'ha smontata e ha scelto che tipo di persona sarebbe stata da quel preciso momento in poi." Nel libro, corredato da un interessante servizio fotografico a segnare i diversi approdi, Marco rievoca odori, sapori, caratteristiche dei luoghi e della gente, svela le paure, i disagi, le difficoltà del viaggio e il grande sostegno di Muttley "lui è più che un cane per me…." "gli animali hanno il dono del silenzio parlante…, non hanno bisogno di fare nulla per farti capire che ti hanno scelto". Su tutto la volontà di farcela e di vincere una sfida non facile, di esempio per chi come Marco deve vivere una vita da disabile.

(La redazione)