rapporto Enea prinicipale

Roma, l’ENEA presenta il 7° Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica

Grazie agli ecobonus, le famiglie italiane hanno investito oltre 3,7 miliardi di euro per interventi di riqualificazione energetica, che hanno portato ad un risparmio stimato in 1300 GWh/anno. Dopo la presentazione tenuta alla Camera dei Deputati, il RAEE sarà illustrato al Parlamento europeo il prossimo 10 luglio. 


I dati del RAEE 2018 

Nel 2017 le famiglie italiane hanno investito oltre 3,7 miliardi di euro per realizzare circa 420 mila interventi di riqualificazione energetica, grazie ai quali si è ottenuto un risparmio di 1300 GWh/anno. A ciò si aggiunge un risparmio di circa 2 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) derivante dall'emissione di 5,8 milioni di Titoli di Efficienza Energetica, i cosiddetti Certificati Bianchi, di cui il 62% nell'industria e il 31% nel civile. Sono questi alcuni dei dati contenuti nel Rapporto Annuale sull'efficienza Energetica (RAEE 2018) – presentato dall’ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) lo scorso 19 giugno a Roma, presso l’Aula del Palazzo dei Gruppi Parlamentari (Camera dei Deputati). Il Rapporto evidenzia tutte le misure adottate nel settore dell’efficienza energetica dal 2011 al 2017 e indica risparmi energetici per 8 Mtep/anno di energia finale, pari a due miliardi e mezzo di euro risparmiati per minori importazioni di gas naturale e petrolio e a circa 19 milioni di tonnellate di CO2 in meno rilasciate ogni anno nell’atmosfera. Questi risparmi equivalgono al 52% dell’obiettivo al 2020, previsto dal Piano d’Azione Nazionale per l’Efficienza Energetica (PAEE) e dalla recente Strategia Energetica Nazionale (SEN), approvata a dicembre 2017, e derivano per circa il 37% dai Certificati Bianchi e per il 25% dalle detrazioni fiscali destinate ad interventi di efficientamento energetico. Dal RAEE emerge inoltre che il settore residenziale ha sostanzialmente raggiunto gli obiettivi di risparmio energetico previsti al 2020, l’industria è a metà strada mentre rimangono indietro il settore dei trasporti e il terziario. Tra i settori rimasti indietro nel percorso di efficientamento energetico, anche la Pubblica Amministrazione, sebbene quest’anno abbia comunque potuto contare su finanziamenti per 62 milioni di euro destinati ad interventi di efficientamento nelle proprie strutture tramite il Conto termico.

“Per intervenire sul patrimonio edilizio – ha affermato Federico Testa, Presidente dell’ENEA – bisogna prima intervenire sulle detrazioni fiscali”. A tal proposito, Testa ha sottolineato l’importanza di strumenti come l’ecobonus, il sismabonus e la cessione del credito, introdotti dalle ultime Leggi di Bilancio, utili “per aprire la strada degli incentivi anche a quella fascia di popolazione economicamente vulnerabile, circa un cittadino su dieci, che spesso vive in condomini periferici delle grandi città poco efficienti dal punto di vista energetico”.

 

I risultati delle detrazioni fiscali

Insieme con il Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica (RAEE), è stato presentato anche il Rapporto sulle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, uno studio condotto dall’ENEA per illustrare la situazione degli investimenti fatti in Italia grazie all’ecobonus. Dal Rapporto emerge che nel periodo 2014-2017 gli interventi di riqualificazione energetica hanno portato ad un risparmio medio del 15% sulla bolletta annuale, compreso tra i 250 euro del 2014 e i 150 euro del 2017. Il Rapporto sottolinea inoltre come dal 2007, anno di avvio dell’ecobonus, ad oggi siano stati realizzati oltre 3,3 milioni di interventi di riqualificazione energetica, di cui quasi la metà solo nel periodo 2014-2017. La maggior parte degli interventi fatti nell’ultimo quadriennio, per un valore pari a circa 6 miliardi di euro, ha riguardato soprattutto la sostituzione di serramenti e la realizzazione di pareti orizzontali ed inclinate negli edifici. Dal Rapporto emerge poi che circa l’80% degli investimenti fatti nel 2017 (2,9 miliardi di euro su oltre 3,7 complessivi) riguarda edifici costruiti prima degli anni ’80. In particolare, non meno del 25% delle risorse totali (oltre 920 milioni di euro) è stato destinato a edifici costruiti negli anni ’60; il 40% degli investimenti (oltre 1,4 miliardi di euro) ha riguardato le costruzioni isolate (villette mono o plurifamiliari); il 35% circa delle risorse (1,3 miliardi di euro) ha interessato interventi su edifici in linea e condomini con più di tre piani. 

 

L’efficienza energetica nelle filiere agroalimentari

Le filiere agroalimentaririchiedono energia in termini di combustibili fossili per imacchinari, di fitosanitari per il controllo delle patologie vegetali e di fertilizzantiper la crescita e lo sviluppo delle coltivazioni in pieno campo e in serra. Particolarmente significative sono le richieste di energia dovute alla preparazione, alla distribuzione e alla conservazione degli alimenti, di origine sia animale che vegetale. Neipaesi industrializzati il sistema agricolo-alimentare consuma mediamente tra il 15% e il 20% del totale dell’energia utilizzata.Infatti,se da un punto di vista economico la produzione moderna dei beni alimentariha incrementato sicuramente la produttività in termini di resa per ora di lavoro e per ettaro, da un punto di vista fisico, ha ridotto notevolmente l’efficienza energeticadei suoi processi produttivi.

Oggi il cibo non viene più prodotto utilizzando soltantol’energia solare, i fertilizzanti naturali e il lavoro manualedelle persone; al contrario, le abitudini alimentari prevalenti (diete vegetarianee salutiste, diete onnivore, prodotti freschi, prodotti congelati, prodotti fuori stagione, ecc.)da un lato e l’aumento della popolazione globale dall’altro, hannoportato adun incremento proporzionale del consumo di prodotti alimentari che haormai reso indispensabilel’impiego dinumerosi metodi, processie attrezzature industriali che non necessitano del lavoro umano.Al contempo, l’impiego di fertilizzanti chimicial posto di quelli naturali è diventata una pratica molto diffusa nelle moderne aziende agricole, con enormi dispendi di energia fossile per la loro produzione. A questo proposito, un recente rapporto della FAO (World fertilizer trends and outlook to 2018) stima il consumo mondiale dei fertilizzanti al 2018 in 200 milioni di tonnellate, ovvero il 25% in più di quanto registrato nel 2008. 

Secondo il RAEE 2018, il settore dell’agricoltura assorbe 5.567 GWh, mentre l’agroindustria, con oltre 12.000 GWh, rappresenta l’11,3% dei consumi di energia elettrica e di G.P.L., oltre a consumare il 7,8% di gasolio rispetto ai consumi complessivi di energia registrati nel settore dell’industria (Tabella 1 e Tabella 2). In particolare, il Rapporto dell’ENEA sottolinea che le filiere agroalimentare ed agroindustriale risultano oggi tra i settori più energivori a livello nazionale, subito dopo quelli meccanico (23.739 GWh), siderurgico (18.262 GWh) e chimico (18.249 GWh).

 

Settore produttivo

Energia elettrica(a) (GWh)

Carbone di legna (t)

G.P.L.

(t)

Gasolio(b)

(t)

Industria

107.140

10.000

220.000

331.000

Agroindustria

12.170

10.000

25.000

26.000

% consumi agroindustria

11,3

100

11,3

7,8

Tabella 1. Consumi di energia del settore industria e del comparto agroindustria (fonte: elaborazioni ENEA su dati MISE 2017 riferiti al 2016)

 

Settore produttivo

Energia elettrica(a) (GWh)

Carbone di legna (t)

G.P.L.

(t)

Gasolio(b)

(t)

Agricoltura e pesca

5.567

19.000

2.106.000

Agroindustria

12.170

10.000

25.000

26.000

Totale

17.737

10.000

44.000

2.132.000

Tabella 2. Consumi finali di energia del sistema agricolo-alimentare (fonte: elaborazioni ENEA su dati MISE 2017 riferiti al 2016)

 

Secondo l’ENEA, per migliorare l’efficienza energetica in funzione della diminuzione dei consumi di energia del sistema agricolo-alimentare, risulta di particolare importanza la diffusione, anche tra le imprese dell’agroalimentare, dell’impiego del sistema delle diagnosi energetiche, introdotto con il d.lgs. 102/14, che ha recepito la Direttiva 2012/27/UE sull’Efficienza Energetica.  


Note:

Nella Tabella 2 – Consumi finali di energia del sistema agricolo-alimentare per “energia elettrica” si intende quella che è stata prodotta con metano o derivati del petrolio nelle centrali elettriche. Il termine “gasolio” comprende il cd. gasolio agevolato e il carburante impiegato per i mezzi meccanici.

La foto che compare come immagine d'intestazione dell'articolo è stata scattata da Andrea Campiotti durante la presentazione presso l'Aula del Palazzo dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati, a Roma.

 

Borse di studio progetto Innova

Al via il progetto “INNOVA” dell’ENEA: nove borse di studio su energia e agroalimentare per la formazione di giovani laureati e dottorati siciliani

Le borse di studio avranno una durata di 18 mesi, ripartiti su due periodi consecutivi, rispettivamente uno di 12 mesi e l’altro di 6. Tra le qualifiche professionali possibili grazie al progetto, anche quella di EGE (Esperto in Gestione dell’Energia). 


Nove borse di studio per giovani laureati e dottorati siciliani sui temi dell’energia e dell’agroalimentare, settori chiave della regione. Questo è quanto prevede il progetto INNOVA – “Innovazione e Valorizzazione Efficienza Energetica imprese sistema Agro-Industria”, proposto dall’ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) e finanziato dall’Assessorato Regionale dell’Istruzione e della Formazione Professionale, attraverso il programma “Rafforzare l’occupazione nel sistema della R&S (“Ricerca e Sviluppo”) e la nascita di spin-off di ricerca in Sicilia”, nel quadro delle azioni del PO FSE Sicilia 2014-2020. Le borse di studio avranno una durata di 18 mesi, ripartiti su due periodi consecutivi, rispettivamente uno di 12 mesi e l’altro di 6 mesi. L’estensione di questi ultimi sarà subordinata ai risultati conseguiti dai borsisti nel primo periodo – i primi 12 mesi del progetto – durante i quali sono previste obbligatoriamente almeno lo sviluppo di due azioni di spin-off, da parte dei borsisti, in collaborazione con imprese siciliane del settore agricoltura e agroindustria.

Con il progetto INNOVA, la Regione Siciliana si propone di mettere a disposizione dei giovani laureti un’opportunità concreta di inserimento nel mercato del lavoro, con particolare attenzione agli ambiti dell’energia e dell’agroalimentare, i quali costituiscono due settori strategici per l’economia dell’Isola. L’ENEA con il Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica (DUEE) fornirà al progetto INNOVA le risorse umane e scientifiche, strumentali e logistiche per l’attuazione di un percorso formativo volto a qualificare i giovani borsisti nell’ambito dell’imprenditorialità innovativa, della ricerca industriale e dell’innovazione organizzativa e manageriale. In particolare, l’ENEA, grazie alla collaborazione finanziaria della Regione Siciliana, contribuirà con i suoi esperti e il proprio know-how alla formazione specialistica necessaria per l’inserimento dei giovani siciliani in realtà lavorative di ricerca pubbliche e private.

“Il progetto INNOVA – ha affermato Mauro Marani, responsabile della Divisione Servizi integrati per lo Sviluppo Territoriale dell’ENEA, alla presentazione del progetto – promuove anche lo sviluppo di diagnosi energetiche per modernizzare le PMI delle filiere agroindustria e agro-alimentare, in accordo con il Decreto 102/2014, che ha recepito la Direttiva Efficienza Energetica, oltre che con la norma ISO 50001, con l’obiettivo di ridurre il consumo di energia e gli impatti ambientali” dei processi produttivi delle filiere agroalimentare e agroindustria. “Il progetto si configura come occasione per sviluppare iniziative di spin-off in un settore strategico come l’agroindustria – ha aggiunto Carlo Alberto Campiotti dell’ENEA, Direttore del progetto INNOVA – e ha l’obiettivo di creare iniziative auto-imprenditoriali ed innovative per la gestione di progetti complessivi e per lo sviluppo e l’attuazione progetti imprenditoriali nell’ambito del miglioramento dell’efficienza energetica delle PMI (Piccola e Media Impresa)”.

Attraverso il progetto INNOVA, l’ENEA grazie al suo know-how sulla gestione e l’uso dell’energia, si propone di trasferire ai borsisti anche le competenze per acquisire la qualifica di EGE (Esperto in Gestione dell’Energia), secondo il D.Lgs 102 del 4 luglio 2014 sull’Efficienza Energetica e la norma UNI 11339, figura professionale richiesta per la diagnostica energetica e per la certificazione delle società Energy Saving Company (ESCo)”, ha sottolineato Francesco Cappello dell’ENEA, Coordinatore del Progetto INNOVA.

“L’Assessorato dell’Istruzione e della Formazione professionale attraverso questa iniziativa vuole offrire a giovani laureati e/o dottorati opportunità concrete di inserimento nel mercato del lavoro, con particolare attenzione ai settori strategici di sviluppo economico, tra i quali ricoprono un ruolo di primo piano quello energetico e quello agroalimentare”, ha tenuto a sottolineare nel corso del suo intervento Antonio Valenti, Capo di gabinetto dell’Assessore all’Istruzione e alla Formazione Professionale. Ha continuato Valenti: “L’Assessorato, in collaborazione con gli Enti di ricerca vigilati dal ministero, ritiene che la conoscenza scientifica costituisce un asset indispensabile sia per rafforzare il sistema produttivo regionale sia per creare opportunità per i giovani e l’imprenditorialità innovativa in settori strategici per l’economia della Sicilia”.

“La collaborazione dell’ENEA con la Regione Siciliana rappresenta un’occasione per lo sviluppo di politiche di efficienza energetica sia per la PA che per le imprese siciliane che operano nel settore agroalimentare”,ha sottolineato Franco Ribaudo, Sindaco di Marineo e Deputato nella scorsa legislatura, il quale ha inoltre aggiunto che “il progetto INNOVA valorizza la tematica dell’efficienza energetica in funzione delle risorse e della competitività delle PMI siciliane e per questo rappresenta una grande opportunità anche per i Comuni per quanto riguarda non soltanto la crescita imprenditoriale ma la stessa sostenibilità economica ed ambientale del territorio siciliano.


Nota:

La Regione Veneto ha già stanziato più della metà delle risorse provenienti dal Fondo Sociale Europeo (FSE) 2014 – 2020. Sono 3162 i progetti finanziati con il programma operativo regionale del Fondo Sociale Europeo per creare occupazione, inclusione sociale, istruzione e formazione, che hanno ricevuto assicurazioni di pagamento per oltre 100 milioni di euro, dei quali già certificati 62,8 milioni. I dati provengono dal monitoraggio annuale condotto dall’Autorità di gestione del Fondo FSE della Regione Veneto. (Fonte: www.regioni.it)

 

alternanza-Scuola-Lavoro

Alternanza scuola-lavoro. “Mercato libero dell’Energia. Indicazioni e suggerimenti”

Pubblichiamo una ricerca sul mercato libero dell'Energia effettuata da Matilde Cantele, allieva del Liceo scientifico "Ippolito Nievo" di Padova, che ha seguito presso il nostro Centro studi le ore destinate al Progetto Alternanza scuola – lavoro. 


L’Alternanza scuola-lavoro è una modalità didattica introdotta dalla legge 107/2015 per tutti gli studenti degli ultimi tre anni delle scuole superiori, compresi i licei. In linea con il principio della scuola aperta, già consolidata da buone prassi europee, la legge prevede che gli studenti impegnati in Alternanza, siano accolti in ambienti, coerenti con l'indirizzo di studio seguito, che favoriscano la crescita della loro persona. Obiettivo principale, fare acquisire esperienze formative  e competenze che potranno essere utili quando inizieranno a cercare un impiego.