Vite formidabili, alla scoperta degli insetti


Maurizio Casiraghi
Vite Formidabili, alla scoperta degli insetti
Editrice Il Mulino 2024
Prezzo di copertina € 17
Pagine 288, in brossura
ISBN 978-88-15-38923-7

Può capitare che qualche alunno o alunna curiosi catturi con delicatezza un grillo e lo porti a scuola in vasetto per farlo vedere all’insegnante di scienze e al gruppo! Capita in situazioni del genere che questo alunno venga rimproverato aspramente e anche sanzionato: gli insetti possono essere pericolosi! Non sappiamo come quell’insegnante insegni scienze, magari usa il libro cartaceo o la LIM, così come insegna i numeri. Forse non sa che gli insetti sono numericamente molto superiori agli umani e, continuando a parlare di numeri, potrebbe sottolineare che per ogni umano ci sono 200 milioni di insetti e che queste creature hanno un ruolo fondamentale nella biosfera!

Il loro patrimonio genetico li ha portati ad adattarsi, in milioni di anni, a superare contingenze apocalittiche come la fine del Permiano, databile a 250 milioni di anni fa. Un evento di estinzione che risultò distruttivo per gran parte degli esemplari e delle specie di animali marini e terrestri che erose duramente la biodiversità del Pianeta ma ebbe scarsi effetti sull’evoluzione degli insetti. Questi, infatti, hanno risentito poco della contingenza negativa e hanno continuato a svilupparsi attuando strategie di sopravvivenza molto importanti sfruttando al meglio le risorse disponibili fino a diventare dominatori degli ecosistemi terrestri.

Invincibili e inarrestabili ma soprattutto, per una buona parte dei Sapiens, fastidiosi, pericolosi, in lingua inglese non è un caso che vengano definiti anche con il sostantivo “pestes”.

Pochi umani si appassionano a questi viventi con 6 zampe e il corpo suddiviso in capo, torace e addome, molti li assimilano ai ragni più o meno pericolosi ma tutto sommato meno fastidiosi di una mosca, senza aver mai contato le zampe di un ragno, che sono otto!

Alcuni fin da piccoli sono stati abituati a scappare veloci di fronte a un bombo o a un cerambice, anche alla presenza di un’ape i genitori si allarmano e scappano con il pupo in braccio. Peccato che questo imprinting resti in molte persone che così si perdono l’occasione di avvicinarsi al bombo e osservare il suo volo, sentire il suo ronzio, capire che la sua ineleganza è funzionale al suo ruolo.

Ma perché tante persone sviluppano una vera e propria insettofobia o entomofobia. Sono piccoli, vero, loro non mangiano noi, quasi sempre indifesi, possiamo definirli esteticamente non proprio belli, secondo i nostri canoni di bellezza ma qualcuno si è mai fermato a osservare un cerambice, o una coccinella? A capirne la bellezza e la funzione?

Il prof. Casiraghi autore di questo libro tutt’altro che un manuale, spero riesca nell’intento di far comprendere che “diverso è bello”, che l’universo di queste creature è funzionale anche ai Sapiens oltre a tutti gli altri viventi. In tredici capitoli, anche il lettore un po’ dubbioso è guidato a comprendere le ragioni di questo dominio. Da come mangiano con i coltellini monouso di qualche apparato boccale, a come si accoppiano, a come si difendono con vere e proprie corazze, a come si mimetizzano. Gli ingegneri che ci hanno preceduto da milioni di anni usano biocostruzioni (vespe) biomimetismo (insetto stecco), e possono diventare fonte di proteine nobili anche per chi li disdegna. In molti paesi ci si nutre di larve ma, per chi non lo sapesse, nell’antica Roma la rossa larva di Cossu cossus (il rodilegno che attacca anche fusti di grandi alberi) era graditissima!

E quanto possiamo imparare dagli insetti eusociali con il potere delle femmine e i ruoli organizzati e stabiliti per il bene della comunità. E che dire dell’entomologia forense attraverso la quale si può risalire all’ora esatta della morte di un umano in base alle uova e larve delle mosche.

Incredibile ma dentro a tutti gli aspetti che l’autore descrive dalla tassonomia specifica, alle caratteristiche della vita tra accoppiamenti, deposizione di uova dove e come, alla dieta sempre adatta all’apparato boccale, l’autore trova il modo con costante eleganza di rimarcare quanto i sapiens siano autoreferenziali e che la “lotta” agli insetti siano essi fitofagi, xilofagi, ematofagi, è diventata un mantra. Chissà se capiremo mai che su tutto e tutti gli insetti saranno in grado di adattarsi anche agli “insetticidi”.

Viaggiando tra prati e campi, tra diversi habitat in diversi continenti, lasciamo al lettore la possibilità di cogliere l’importanza di questi viventi che ci hanno preceduto di milioni di anni e che, con ogni probabilità saranno in grado di sopravvivere alle peggiori catastrofi cui l’uomo sta contribuendo sulla Terra.

Alberta

Chiamami adulto. Come stare in relazione con gli adolescenti

Chiamami adulto

Come stare in relazione con gli adolescenti

Matteo Lancini

Raffaello Cortina
Libro in brossura Pagine 224

Prezzo di copertina € 15,20
Pubblicazione 03/2025

ISBN 9788832857443

Parole chiave: adulto, adolescente, relazione.

Le parole richiamano concetti, significati immediati e/o mediati dall’esperienza di ciascuno di noi. Questo testo consente a genitori, docenti, ma viene spontaneo pensare anche ad allenatori, coach di diversi sport nei quali si cimentano i nostri adolescenti, di riflettere sul ruolo dell’adulto.

Viviamo in un periodo di repentini cambiamenti di cui noi adulti siamo responsabili. L’autore porta qualche esempio partendo sempre dalle parole. Il ministero della Pubblica Istruzione, che comprendeva la parola pubblica, ora è Ministero dell’Istruzione e del Merito, pubblica non c’è più. Sembra poco? No, non è poco, pubblica significa di tutti e merito significa valutazione individuale dei risultati che uno alunno/alunna raggiunge. Basta un numero? E’ un cambiamento etico e sociale, ci si sofferma sull’individuo anziché sulla comunità. E il ministero di Grazia e Giustizia? E’ sufficiente Giustizia, senza Grazia, sembra quasi venga tolta la possibilità che ci sia la comprensione del reato e dei motivi che hanno spinto l’individuo ad agire contro le regole. L’adulto è il responsabile di questi che non sono solo cambiamenti “nominali” ma sostanziali. L’adulto ovvero un adolescente cresciuto, fatto, maturo, vive di relazioni, le crea, le usa per superare il sé come soggetto individuale. E l’adolescente? Chi sta crescendo, chi cerca la sua strada per dare voce al suo sentire, come e con chi si relaziona? Che ruolo hanno gli adulti di riferimento? Di detective, di controllori? Di sanzionatori? O restano passivi a lasciarli crescere? Quante volte un adolescente si rifugia nel gruppo, buono o cattivo che sia:”tanto i miei non hanno tempo e non mi ascoltano!” Un numero sempre maggiore di adolescenti manifestano ansia, insicurezza, sfiducia in loro stessi e nel futuro. Gli episodi di violenza verso gli altri e verso se stessi sono sempre più frequenti e vengono diffusi attraverso la cassa di risonanza dei social. La scuola pubblica, come accennato sopra, ha come mandato il merito! Ma quale merito il voto finale? I giovani hanno bisogno di relazioni aperte, franche! Non basta il test superato, non basta un numero. Servono relazioni autentiche anche nell’apprendimento. Si può stare a scuola insieme senza qualcuno in cattedra. Ad esempio lavorando in cooperative learning, dove ciascuno ha un ruolo e fornisce il proprio contributo per raggiungere il risultato comune nelle discipline, nella capacità di relazione, nella scoperta del proprio io.

Il ruolo di esperti come il Prof. Lancini è molto importante all’interno della scuola. I docenti soprattutto della Primaria mostrano grande sensibilità e, spesso, crescono attraverso i corsi di formazione, come insegnanti e come persone. Quante volte al termine di un corso di formazione sono state appianate ostilità e controversie. E quante volte i docenti si sono messi intorno a un tavolo per parlare serenamente della situazione di quel bambino con i riccioli neri che “sembra proprio ingestibile” o di quella ragazzina riconosciuta talent ma che non parla mai? Il superamento della conflittualità porta alla soluzione di problemi che il docente individualmente non è in grado di affrontare.

Nel gruppo familiare o nei gruppi tra pari le relazioni sono fondamentali per lo sviluppo della personalità, per il senso del sé, per l’autostima. In questa società dominata dal narcisismo dove l’individuo viene prima di tutto, prima del bene comune, il rischio maggiore è correre da soli, soffrire da soli, costruire legami affettivi incerti, virtuali, confondere l’amore con il sesso o la negazione dello stesso.

Mettersi in relazione è essenziale nella cerchia familiare più o meno allargata. Un adulto genitore deve trovare modo di rapportarsi, confrontarsi uscire dal Sé per immedesimarsi negli altri. L’adulto si trova a riflettere sulle relazioni che è in grado di tessere con l’adolescente. Facciamo leggere qualche pagina di Lancini a nostro figlio/a o nipote, e poi chiediamo se questo autore fornisce risposte, suggerisce una “posologia” per superare incertezze e ansie. Nella migliore delle ipotesi risponderebbe “Ni”

Tuttavia qualsiasi adulto può trovare spunti per riflettere sul proprio comportamento nei diversi ambiti della vita sociale, relazionale, familiare, lavorativa. Il messaggio più esplicito è saper STARE, stare nelle relazioni che vale per qualsiasi adulto così come per l’adolescente. E’  scientificamente provato che Stare in relazioni vive, concrete favorisce il benessere psicofisico dell’essere umano.

Concludiamo con una importante riflessione. Per chi è in grado di analizzare il proprio comportamento l’autore suggerisce di “moderare” l’uso dei Social perché non si può predicare bene e razzolare male! Vietare l’uso di Smartphone, dei Social o della rete ai figli e alla figlie che poi vedono gli adulti di riferimento  sempre collegati e attivi su FB li rende poco credibili. Forse è meglio aiutarli a usare la rete, partendo dall’adulto stesso (genitori, nonni, zii) e usarla in modo critico e consapevole per non caderci dentro come tanti pesciolini privi di voce!

Alberta

DIGESTARIO  di Aina Bestard, Traduttore: Francesco Ferrucci

Digestario   Gli apparati digerenti più affascinanti del regno animale

Autore: Aina Bestard

Editore: Camelozampa, Monselice PD 2024

Collana: le sinapsi Anno edizione: 2024

180 pagine illustrate Rilegato Età di lettura: dai 7 anni

ISBN  9791254642085

Le parolechiave in questo testo, adatto sia a lettori adulti che ai ragazzi, sono sicuramente Evoluzione e adattamento ma possiamo pensare anche al connubio arte e scienza che ci accompagna dalla prima all’ultima pagina.

Il titolo Digestario,  ha un suffisso che fa pensare  a una raccolta…erbario, terrario,  apiario, acquario, bestiario,  ma immaginare una raccolta di apparati digerenti può incuriosire o infastidire. Per contro può fare intuire l’importanza di questo cervello,  senza il quale nessun animale può vivere. La funzione dell’apparato digerente, ovvero l’insieme  di organi che permettono la trasformazione del cibo in energia è funzionale a tutti gli altri organi  in senso stretto.

Dalla danza dei granchi per attirare i compagni, al becchettare del fringuello che si appoggia sul terrazzo, allo sprint di una leonessa che insegue un’antilope, all’ape che costante va di fiore in fiore a procurare nettare per nutrire la covata, al neonato che vagisce con costanza, tutte queste azioni, compreso il respiro e il battito del cuore,  necessitano, di energia. Gli animali la ricavano dall’alimento e ciascuno ha un apparato digerente che permette di vivere. I vegetali sintetizzano chimicamente. Noi animali abbiamo bisogno di digerire con modalità e tempi molto diversi dal  più semplice al più complesso ma sempre funzionale.

Alimentarsi non è un processo così semplice come potrebbe sembrare. Il mondo animale è incredibilmente vario e  una stella marina, una giraffa, un gipeto o un’ape mangiano in modi completamente diversi. Anche i loro escrementi possono essere molto diversi! Basti pensare al vombato, marsupiale davvero curioso. Per digerire pochi sparuti ciuffi d’erba più o meno secca,  impiega anche 2 settimane, tanto che  le feci si induriscono e prendono una forma pressoché  cubica. Questo dipende dalla necessità di adattarsi all’ambiente che lo circonda. In natura si può anche rovesciare l’affermazione. L’animale mangia ciò che ha a disposizione e l’intestino si modifica adattandosi alla bisogna.

Il polpo comune ha sviluppato un intestino a U e il cibo ingerito attraversa l’esofago passa dal …cervello! Sarà per questo che il polpo è così intelligente!? Molti invertebrati hanno invece un apparto completo, come il lombrico che è dotato di bocca, esofago, ingluvie, stomaco, intestino e ano. Se prendiamo in mano un lombrico con delicatezza facciamo fatica a vedere questa complessità così ben rappresentata dall’autrice.

E lo scimpanzé comune? Oltre a tutte le caratteristiche sopra elencate, l’autrice sottolinea che il “Dottor Scimmia” consuma oltre 13 tipi di erbe medicinali per curare disturbi come mal di testa, mal di stomaco o infezioni parassitarie: le stesse che usano i popoli nativi.

Il lettore, piccolo, grande, studioso o solo curioso, viene immerso in un mondo a volte negletto. Parlare di digestione implica anche defecazione e ben si sa quanta importanza hanno le “fatte” per individuare animali che vivono nei boschi e nei prati per non dire dei coproliti utili a datare rocce e depositi sedimentari.

Per ciascuno dei 70 esseri animali trattati nel testo,  il lettore trova informazioni scientifiche riguardanti la tassonomia, la dieta, la forma dell’apparato digerente , il cibo preferito, quando mangia, chi li mangia. Un mondo da scoprire o riscoprire con la piacevole lettura e artistica illustrazione dell’autrice.

Aina Bestard è una illustratrice ha studiato design a Barcellona dove si è laureata. Ha illustrato numerosi libri per bambini, tradotti in 13 lingue. In Italia è già stata pubblicata da L’ippocampo e White Star.

La casa editrice Camelozampa è nata nel 2011 dalla fusione di Camelopardus e Zampanera due realtà editoriali locali.

E’ una casa editrice indipendente di libri per bambini e ragazzi. Pubblica albi illustrati e romanzi che siano fonte di ispirazione per i giovani lettori nella ricerca della felicità, la comprensione delle diversità, la consapevolezza di sé. La cura dell’oggetto-libro si riflette anche nella produzione, privilegiando l’uso di carta ecologica FSC e, se possibile, il lavoro a “Km 0”: la creatività e le idee arrivano da tutto il mondo, la stampa avviene a poca distanza dalla sede, per minimizzare l’impatto ambientale del trasporto.

Alberta