Articoli da inserire nella Newsletter del PSR Lombardia

Le Biomasse, una risorsa da sfruttare

Il 9 luglio 2013 si svolto è Roma un workshop organizzato da ITABIA dal titolo “Principi di sostenibilità per l’uso delle biomasse”. L’incontro è stato organizzato per meglio informare il pubblico sui diversi possibili impieghi delle biomasse. La direttiva 2009/28/CE (pdf) , definisce biomassa “la frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall’agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali), dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, comprese la pesca e l’acquacoltura, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani”. La biomassa è una fonte rinnovabile che trova impiego non solo nel tradizionale settore alimentare ed industriale, ma anche in quello energetico, ambientale, territoriale e sociale.

Settore Energetico
L’energia prodotta dalla biomassa è annoverata tra le energie rinnovabili. A livello europeo, la direttiva 2009/28/CE stabilisce che entro il 2020 l'Italia dovrà produrre energia rinnovabile pari al 17% dei consumi energetici lordi nazionali. Il Piano di Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili (pdf) indica che le biomasse dovranno fornire nel 2020 quasi la metà dell'energia prodotta da fonti rinnovabili.
Le coltivazioni dedicate alla produzione di biomassa ad uso energetico attualmente incidono solo per l’1% sulla totale di SUA (Superficie Agricola Utilizzata).
Inoltre, in Italia, secondo uno studio svolto da ITABIA (pdf), la disponibilità potenziale delle sole biomasse residuali, cioè proveniente da scarti agricoli, forestali e agroindustriali, è tale da poter fornire energia pari a circa 10 MTEP/anno (Milioni di Tonnellate Equivalenti di Petrolio).

Settore ambientale 
La gestione della biomassa si può tradurre in una maggiore cura dei boschi. L’abbandono dei boschi ha conseguenze pesanti, come dissesto idrogeologico, incendi e diffusione di patologie. Il MIPAAF all’interno della pubblicazione “Linee guida per la valutazione del dissesto idrogeologico (pdf) e la sua mitigazione attraverso misure e interventi in campo agricolo e forestale”, indica nella produzione di energia dal legno uno dei metodi per risolvere il problema dell’incuria boschiva e al tempo stesso creare nuova occupazione. La stima si aggira sui 20 mila posti di lavoro tra addetti alla cura di boschi, alvei fluviali, fasce frangivento.
Inoltre, la disponibilità di biomassa legnosa faciliterebbe, in zone non metanizzate, il passaggio da impianti di riscaldamento per singole utenze a una moderna centrale di teleriscaldamento al servizio di più utenze, che comporterebbe un abbattimento ulteriore delle emissioni di CO2. La FIPER (Federazione Italiana Produttori Energie Rinnovabili) stima in 800 circa i Comuni attualmente non metanizzati. Tali comuni potrebbero trovare conveniente sia dal punto di vista ambientale che da quello economico la realizzazione di reti di teleriscaldamento a biomassa.
A tutto questo si deve aggiungere il minor impatto ambientale di una risorsa disponibile in loco rispetto ad una importata.

Settore economico-sociale
L’impiego delle biomasse porterebbe alla creazione di posti di lavoro, come sopra menzionato, e all’aumento del reddito dell’azienda agricola.
Bisogna inoltre considerare il rientro economico indiretto. Attualmente lo Stato elargisce incentivi per le FER (Fonti Energetiche Rinnovabili). I continui miglioramenti tecnologici e la maggiore diffusione stanno portando le FER verso la “grid parity”, ovvero il punto in cui l'energia elettrica prodotta a partire da fonti di energia alternative (es. energie rinnovabili e nucleare) ha lo stesso prezzo dell'energia prodotta da fonti tradizionali, cioè fossili. Ciò potrà comportare una comparabilità economica, quindi una diminuzione degli incentivi e, forse, un minor peso in bolletta.

 

Per saperne di più:
ITABIA (Italian Biomass Association)
Comunicato Stampa Workshop (pdf)
“Linee guida  per la valutazione del dissesto idrogeologico e la sua mitigazione attraverso misure e interventi in campo agricolo e forestale”, Mipaaf
Direttiva 2009/28/CE
Piano di Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili
Studio ITABIA 2008

 

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Q-Bank: banca dati on-line del DNA di organismi dannosi alle colture

La globalizzazione e il cambiamento climatico hanno influito sulla vita e propagazione degli organismi nocivi per le colture. Avviene spesso in agricoltura che ci si debba confrontare con organismi dei quali non si conosce con certezza la potenzialità negativa. Una diagnosi precoce e sicura è necessaria se si vogliono evitare sviluppi negativie danni, magari ingenti, alle coltivazioni.Si è reso pertanto necessario trovare, per l’identificazione e caratterizzazione di tali specie ed organismi, un nuovo metodo che fosse rapido, preciso e aggiornato, perché soltanto con una diagnosi corretta è possibile agire rapidamente e in modo appropriato.

Il progetto QBOL, Consorzio di 20 partner in tutto il mondo, finanziato dall’Unione Europea con il 7° Programma Quadro,ha avuto lo scopo di sviluppare degli strumenti per identificare in modo accurato, preciso e inequivocabile patogeni e parassiti nocivi per le piante. Da detto progetto è nata Q-Bank, una banca dati consultabile on-line capace di fornire agli esperti del settore informazioni dettagliate per identificare patogeni nocivi in tempi brevi e minimizzando la possibilità di errore. QBOL si è occupato della raccolta dati e quindi ha unito tutti i risultati ottenuti in Q-Bank dove sono a disposizione degli utenti. Infatti, QBOL, in quanto progetto comunitario, aveva anche il compito di diffondere il più possibile i risultati ottenuti.

Per l’identificazione univoca delle specie è stata usata la tecnica del DNA barcoding, ovvero è stato usato un metodo tassonomico che usa un pezzettino di DNA come marcatore genetico dell’organismo per identificare la specie. Anche se le sequenze di DNA di organismi tassonomicamente vicini sono in genere molto simili tra loro, esistono sempre alcune differenze. E sono proprio queste differenze ad essere identificate e quindi utilizzate come un codice a barre costituito da DNA. Nel database, gli organismi vengono divisi per appartenenza tassonomica: virus e viroidi, batteri, funghi, piante, nematodi, artropodi e così via. Per ciascun organismo individuato sono presenti dati scientifici quali nomenclatura, dati morfologici e molecolari, immagini sulla corretta tassonomia di identificazione, codici DNA/RNA, specifiche sulle sequenze utili per l’identificazione, identificazione polibasica e analisi dei dati, sintomi, punti identificativi chiave delle piante ospiti, e una serie di link utili ed affidabili dove trovare raccolte di specie, tessuti, genomi completi, e una lista di altri database utili.
Per struttura e composizione il database è principalmente finalizzato all’uso da parte di organizzazioni fitosanitarie, organismi nazionali per la protezione delle piante, enti di ispezione e laboratori privati.

Il progetto Q-Bank è finanziato dal Ministero dell’Economia, Agricoltura e Innovazione Olandese e da QBOL che al suo interno vede partner di 20 paesi diversi tra cui figura anche l’Italia.
I risultati ottenuti sulla codifica dei DNA dei vari organismi nocivi per l’agricoltura, sono stati anche resi noti nella conferenza organizzata da QBOL e EPPO (European and Mediterranean Plant Protection Oragnisation – Organizzazione Europea e Mediterranea per la protezione delle piante) tenutasi a Haarlem in Olanda a maggio 2012 e i cui atti sono stati recentemente pubblicati sul sito di EPPO.

Il progetto QBOL si è concluso l’anno scorso con le  raccomandazioni su come armonizzare e uniformare sia la campionatura sia il metodo di identificazione in tutta Europa. Infatti, per un ottimale utilizzo della banca dati è basilare la campionatura, un errore in tale frangente comporterebbe facilmente un errore nella identificazione. Una seconda raccomandazione vede come oggetto gli esperti, infatti per poter utilizzare appieno tutte le informazioni presenti sulla banca dati è necessario disporre di esperti in tassonomia e scienza fitosanitaria preparati.
L’aggiornamento in continuo e l’ampliamento della banca dati adesso sono direttamente gestiti da Q-Bank.

Per saperne di più:
EPPO Bulletin
QBANK
QBOL
Consorzio Italiano per il DNA barcoding www.barcodingitaly.it/

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AgroBots, i robot agricoli di nuova generazione

A marzo scorso è iniziata la sperimentazione sul campo del progetto europeo EU-PLF (Precision Livestock Farming – Allevamenti di Precisione) sviluppato nell’ambito del 7° programma quadro di ricerca della Commissione Europea. Il progetto coinvolge il dipartimento di Scienze veterinarie per la salute, la produzione animale e la sicurezza alimentare – VESPA dell’Università di Milano. La sperimentazione prevede l’installazione di sensori (telecamere e microfoni) in 16 allevamenti selezionati in diversi paesi Europei, due dei quali in Italia. In particolare in Italia sono interessati un allevamento di suini e uno di polli. I sensori servono per monitorare in continuo gli animali, i dati raccolti vengono quindi trasformati in indicatori chiave sullo stato di salute, produttività e impatto ambientale dell’animale stesso.

Un altro progetto sviluppato nell’ambito del 7° programma quadro è RoboFarm. Questo progetto, portato avanti dal Dipartimento di Scienze Agrarie dell'Università di Bologna e Image Line, è finanziato in Italia dal MiPAAF e ha lo scopo di creare un robot capace di raccogliere autonomamente i dati in campo e renderli accessibili dal computer dell’azienda. I dati raccolti vengono poi analizzati da un software, appositamente creato per la gestione dell'azienda agricola, che fornisce analisi dettagliate sulle singole colture e sui relativi costi. Questo progetto, iniziato nel 2011 ha concluso la settimana scorsa la raccolta di informazioni dagli utenti e futuri utilizzatori, per completare la messa a punto del software.

BGU Robotics, in collaborazione con il consorzio europeo CROPS, sta sperimentando un robot in grado di pianificare la scelta e il distacco del frutto dalla pianta in maniera completamente autonoma, in grado di raccogliere, ad esempio, grappoli in funzione del grado di maturazione.

Alcuni AgroBots sono già in commercio e si applicano soprattutto al settore viticolo:

  •  Vitirover (BGU Robotics), micro robot capace di falciare l’erba attorno alle viti. Si muove con coordinate GPS e è gestibile dal computer o tramite un’apposita app. Scopo: rimpiazzare i diserbanti.
  •  Wall-Ye (BGU Robotics), robot capace di potare, legare i tralci, degemmare e rimuovere i germogli indesiderati. È dotato di due braccia, quattro ruote, sei telecamere ed un dispositivo GPS. Scopo: rimpiazzare la potatura manuale.
  • Falcon 8 (Asctec) è un drone elicottero capace di effettuare riprese dall’alto anche con l’utilizzo di infrarossi. Quest’ultimi sono particolarmente importanti per vedere la quantità di clorofilla presente nelle viti e quindi evidenziare eventuali situazioni di sofferenza della pianta. Scopo: sostituire il satellite in appezzamenti di piccole dimensioni.

Di prossima commercializzazione ci sono altri AgroBots, come quelli presentati il 27-29 giugno a Praga (Repubblica Ceca), dove si è svolta l’undicesima Fiera del Robot da Campo (Field Robot Event).

Ricercatori e studiosi di tutto il mondo si sono riuniti il 7-11 luglio u.s. a Lleida (Catalogna, Spagna) per la nona conferenza europea sull’agricoltura di precisione rivolta al comparto orticolo e viticolo. Settori interessati: sensoristica, attrezzature per l'applicazione a rateo variabile dei prodotti, sistemi di guida, robotica, sistemi di supporto decisionale e analisi dei dati.
Il 19 luglio presso l'azienda Carpaneta di Gazzo di Bigarello (MN), gestita da ERSAF Lombardia, si è svolta una giornata chiamata “nòva in campo”, organizzata dal Sole 24 Ore con il supporto della Regione Lombardia. In tale occasione, sono stati presentati un drone aeromobile telecomandato utilizzato per creare mappe di vegetazione e un robot capace di avvicinare in piena autonomia il foraggio alla mangiatoia. Il Sole 24 Ore ha creato un sito di riferimento in italiano per quanti vogliano tenersi aggiornati sull’argomento.

Per saperne di più:
Novagricoltura Eventi
EU-PLF (EU-Precision Livestock Farming)
9th European Conference on Precision Agricolture
Agronotizie
Field Robot Event
Agronomi forestali